Nel 1997, nel pieno del primo clamoroso boom di diffusione del videogioco grazie al successo incontrastato della prima pleistascion che, a livello di numeri annichilì i record del Super Nintendo e del Sega Mega Drive, uscì un titolo che, accidenti, ancora oggi ricordi con devoto amore e passione: Castlevania Symphony Of The Night, insuperato titolo sviluppato da Konami, padre e massimo esponente del genere dei Metroidvania.

I Metroidvania sono giochi d’avventura che vedono il giocatore protagonista esplorare una vasta mappa con zone interconnesse tra di loro, talvolta bloccate in cui il giocatore per progredire dovrà risolvere enigmi ambientali o trovare oggetti nascosti in altri luoghi della mappa o affrontare terribili Boss. Tipicamente si tratta di giochi appartenenti al genere dei Platforms anche se alcuni moderni titoli non appartenenti a questa categoria come la serie dei Dark Souls o di Batman Arkham Knight hanno preso spunto dai Metroidvania per una parte della loro impostazione di gioco.

Hai già in mente di scrivere un post dedicato a tutti i titoli di questo genere a cui hai giocato in preparazione anche dei due titoli con cui ti sollazzerai quest’estate che appartengono proprio al genere dei Metroidvania ossia Hollow Knight finalmente in uscita in edizione fisica e Bloodstained Ritual Of The Night titolo padre del gioco di cui cianciamo quest’oggi.

Ma torniamo nel giappone di ormai venti e passa anni fa durante lo sviluppo di Syphony Of The Night un certo Koji Igarashi era a quel tempo assistente alla regia. Koji credette così tanto nella formula del videogioco di Alucard che divenne poi produttore dei successivi titoli della serie usciti purtroppo solo per dispositivi portatili, nello specifico il Nintendo DS, ossia Castlevania: Dawn of Sorrow, Castlevania: Portrait of Ruin e Castlevania: Order of Ecclesia.

Nel 2014 Igarashi decise di lasciare Konami, rea di non credere più in Castlevania, per dedicarsi allo sviluppo di giochi indipendenti e nel 2015 parte con il suo Kickstarter dal titolo BloodStained Ritual Of The Night raccogliendo più di 5 millioni di dollari, alla facciazza di chi pensa che Castlevania non “tiri” più. Si perchè BloodStained Ritual Of The Night è almeno a prima vista l’erede finalmente giusto di Symphony Of The Night.

Oggi però cianciamo per qualche minuti su uno degli Stretch Goals sbloccati durante la campagna kickstarter, si tratta di Bloodstained Curse Of The Moon titolo volutamente retrò, un retrogaming moderno se così si può definire, un atto d’amore di Igarashi nei confronti della serie Castlevania in particolare nei confronti di Castlevania III per NES.

Curse Of The Moon infatti è un tipico action platforms in pieno stile 8bit che cita in maniera continua la saga della famiglia Belmont ma nonostante questo riesce a ritagliarsi uno spazio tutto suo perché il titolo sviluppato da Init Create non si limita a fare il compitino (come avrebbero potuto tranquillamente fare, trattandosi di un regalo ai backers del kickstarter) ma con una serie di idee ben sviluppate va ben oltre le attese.

Curse Of The Moon è un prequel di Ritual Of The Night in cui il giocatore impersona Zangetsu, abile cacciatore di demoni e maledetto da uno di loro. Nel corso della sua esplorazione Zangetsu incontrerà altri compagni di viaggio (che saranno anche presenti in Ritual Of The Night) e in funzione delle scelte del giocatore (ucciderli o meno) ci saranno delle variazioni al gameplay e al finale di gioco.

La difficoltà di Curse Of The Moon non è mai troppo impegnativa al contrario dei castlevania originali per Nes che erano bastardi dentro, con un po’ di impegno anche i boss di fine livello più ostici possono essere tranquillamente affrontati. La longevità invece si attesta sulle sette-otto ore di gioco in linea con titoli del medesimo costo.

Su Switch Curse Of The Moon si trova spesso in offerta tu l’hai trovato a 7 euro comprato proprio la notte di Halloween che avevi voglia di un gioco a tema.

Per queste ragioni, sei molto curioso nei confronti di Ritual Of The Night che uscirà tra pochi giorni anche per Nintendo Switch, per le altre piattaforme le prime recensioni sono state piuttosto positive, sembra che finalmente Symphony Of The Night abbia un degno successore su console casalinghe dopo più di vent’anni.

Se siete interessati ad altri commenti su alcuni giochi per Switch potete leggere i seguenti post:

Ebbene cari ospiti di questa webbettola la chiaccherata di oggi è giunta a termine. Vi si ricorda che stelline e commenti sono la benzina e l’unica moneta che vi verrà richiesta per partecipare a questo gioviale convitto.

Inoltre se siete fan dei socialcosi potete trovare il Cornerhouse su:

2 risposte a “[Videogiochi] [Switch] Bloodstained Curse Of The Moon”

  1. Questo Bloodstained mi incuriosisce tanto, devo dirlo. Chissà se e quando potrò provarlo ^^

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  2. Pare su Switch sia afflitto da problemi non indifferenti e sia una conversione inferiore su piattaforma Nintendo. Lo avrei preso per giochicchiarci con piacere quest’estate e invece hanno “bucato” proprio la versione che – grazie alla portabilità -avrebbe venduto uno sfracco.

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