Nell’epoca digitale in cui viviamo, i content creator stanno assumendo un ruolo sempre più prominente nell’ambito dell’intrattenimento online. Attraverso piattaforme come YouTube, TikTok e Twitch, questi individui hanno conquistato un vasto seguito di fan, offrendo una gamma di contenuti che spaziano dalla comicità alla formazione, dalla musica alla recensione di prodotti. Tuttavia, mentre molti di loro cercano di monetizzare il proprio lavoro attraverso abbonamenti o contenuti premium, ciò solleva una domanda chiave: è davvero una formula economica sostenibile, specialmente considerando che a parità di spesa per l’utente c’è la concorrenza dei servizi consolidati come Netflix?

La Situazione Attuale e le Sfide Interne dei Content Creator

Netflix, uno dei leader mondiali nello streaming di contenuti, richiede agli utenti un abbonamento mensile per accedere a un vasto catalogo di film, serie TV e documentari. Questo modello, sebbene ampiamente accettato dagli utenti, presenta una sfida per i content creator che cercano di competere per l’attenzione del pubblico.

Dall’altra parte, molti content creator hanno adottato modelli di business che coinvolgono il sostegno finanziario diretto da parte degli spettatori. Attraverso piattaforme come Patreon o offrendo abbonamenti premium su YouTube o Twitch, questi creator chiedono agli spettatori di pagare per accedere a contenuti esclusivi o per sostenere il loro lavoro.

Inoltre, i creator devono affrontare le sfide interne legate ai continui cambiamenti degli algoritmi delle piattaforme di social media e streaming, che possono influire sui loro guadagni e sulla loro capacità di mantenere o aumentare il pubblico.

La Concorrenza con Netflix e la Sostenibilità Economica

La vera sfida per i content creator che chiedono abbonamenti è la concorrenza diretta con servizi consolidati come Netflix. Gli spettatori potrebbero esitare a pagare per sostenere un singolo creator quando possono ottenere accesso a una vasta gamma di contenuti su Netflix allo stesso prezzo.

Determinare la cifra giusta per gli abbonamenti è cruciale per garantire la sostenibilità economica sia per i creator che per gli spettatori. Vendere abbonamenti a un prezzo troppo basso potrebbe non essere sostenibile, ma cifre troppo alte potrebbero essere difficili da giustificare rispetto all’offerta di servizi di streaming consolidati.

Una soluzione potrebbe essere stabilire una cifra che si colloca tra i 2 e i 4 euro al mese, offrendo contenuti unici e vantaggi speciali. Questo prezzo potrebbe essere accessibile per gli spettatori e generare un reddito stabile per i creator.

Conclusione: Equilibrare Accessibilità e Sostenibilità nei Modelli di Business dei Content Creator

Personalmente, desidero sottolineare che non nutro alcun pregiudizio nei confronti dei content creator che chiedono sostegno finanziario diretto ai loro fan. Io stesso sul mio blog ho attivato un sistema di donazioni per coloro che volessero contribuire. Tuttavia, ritengo che al di là del mero valore economico, il problema risieda soprattutto nel sistema stesso e negli algoritmi che governano il panorama dell’intrattenimento online.

Il contesto attuale evidenzia la necessità di una riflessione più ampia e profonda sulle dinamiche economiche e strutturali che influenzano il modo in cui i creator monetizzano il proprio lavoro e interagiscono con il loro pubblico. È essenziale comprendere che, mentre il sostegno diretto può essere una soluzione temporanea, la radice del problema risiede nella struttura stessa delle piattaforme e degli algoritmi che regolano la distribuzione e la visibilità dei contenuti.

Affrontare efficacemente questa sfida richiede un dialogo aperto e collaborativo tra creator, piattaforme digitali e pubblico. È necessario sviluppare nuovi modelli e strumenti che favoriscano una distribuzione più equa e trasparente dei ricavi generati dai contenuti online, garantendo al contempo la sostenibilità economica per i creator e l’accessibilità per gli spettatori.

In conclusione, per affrontare le sfide attuali e future nel panorama dell’intrattenimento online, è fondamentale non solo esplorare nuove modalità di finanziamento per i content creator, ma anche lavorare insieme per riformare e migliorare i sistemi e gli algoritmi che influenzano la distribuzione e la visibilità dei contenuti digitali. Solo attraverso un impegno collettivo e una ricerca continua di soluzioni innovative possiamo creare un ambiente più equo e sostenibile per tutti i partecipanti del mondo dell’intrattenimento online.


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2 risposte a “[Educazione Digitale][Lifestyle] Chi è il vero competitor dei Content Creator?”

  1. Hai affrontato il tema della distribuzione che è cruciale, ma a mio avviso ancora più cruciale è il contenuto. La Rete è una risorsa fantastica e – come hai evidenziato – occorre avere una competenza elevata per potere emergere (ed esistono professionalità specifiche), tuttavia il priorità del content creator è il contenuto. Ti ho lanciato un argomento per il prossimo post 😉

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    1. Hoy! In un mondo eticamente funzionale si, sono d’accordo i creatori di contenuti hanno l’obiettivo di creare contenuti (si spera) di qualità. Tuttavia, le (pessime) regole di distribuzione dei guadagni ti portano quasi esclusivamente a ragione sul tempo. Più resti sui miei canali più io guadagno. Analogamente a quando fanno Netflix e soci, così come il gamepass. Purtroppo la qualità è l’elemento mancante perché è più importante (per ora) sparare fuori contenuti/prodotti in continuazione piuttosto che farne uno ogni “ogni tanto” ma fatto bene. Per me questo sistema è vicino ad un punto di rottura.

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