Doveva pugnalare quel pazzo, cavargli gli occhi, ucciderlo. Voleva ucciderlo. No, non era un combattimento leale. Egli era invisibile adesso. Gollum non aveva una spada. Gollum non aveva ancora realmente minacciato di ucciderlo, o cercato di farlo. Ed era infelice, solo e perduto. Un’improvvisa comprensione, una pietà mista a orrore, sgorgò nel cuore di Bilbo: rapida come un baleno gli si levò davanti la visione di infiniti, identici giorni, senza una luce o una speranza di miglioramento: pietra dura, pesce freddo, strisciare e sussurrare.
Da Lo Hobbit

Nel corso del 2023 ho fatto vedere alla miniCornerhouse i film della saga de Il Signore Degli Anelli. Non è stato facile per le lei, rispetto ai film di Harry Potter e Star Wars, ci sono più momenti spaventosi in cui aleggiano perennemente gli spettri del pericolo e della morte i quali richiedono una grosse dose di coraggio da parte di una bambina di appena sei anni per essere affrontati senza chiudere continuamente gli occhi. Non i Nazgul, non Sauron bensì Il Gollum è sempre stata la creatura che più le ha messo paura ma poi una domenica pomeriggio è venuta da me e mi ha detto: “papà ora sono pronta” e abbiamo ripreso Un Viaggio Inaspettato dove avevamo interrotto proprio nel momento in cui Bilbo fa la conoscenza del Gollum per poi diventare il nuovo possessore dell’anello.

Come ogni anno, il 3 gennaio scrivo un post dedicato al Tolkien e alle sue opere perché tra gli appassionati si continua a celebrare e ricordare il compleanno dello scrittore con un brindisi annunciato ogni volta alle 21 di sera. Negli ultimi anni abbiamo parlato di libri e opere collegate mentre quest’anno fresco di visione dei film voglio tornare a parlare di scene e personaggi che mi hanno toccato particolarmente e anche se con il rischio di cadere nella mediocrità della retorica mi assumo il rischio delle parole che ho scelto per questo post.

C’è una scena che mi colpisce sempre moltissimo ed è quella che viene descritta nell’apertura di questo post citando apertamente Lo Hobbit. Scena che io ho voluto ribattezzare come la Pietà di Bilbo.

Nel corso della sua avventura epica, Bilbo si imbatte in Gollum, una creatura mostruosa e deforme che vive nelle profondità delle Montagne Nebbiose. La tensione è palpabile quando Bilbo si rende conto che Gollum potrebbe essere la chiave per la sua sopravvivenza, ma allo stesso tempo un ostacolo mortale. In questo momento cruciale, Bilbo si sforza di resistere all’istinto di uccidere Gollum e, invece, cerca una soluzione più misericordiosa.

La scena della “Pietà di Bilbo” è un esempio eloquente del conflitto interiore del protagonista. Bilbo è lontano dalla sua casa comoda nella Contea e si trova immerso in un mondo pericoloso e oscuro. Tuttavia, la sua natura gentile e il suo cuore compassionevole emergono quando ha l’opportunità di infliggere un colpo fatale a Gollum. Questo momento non solo rivela la vera natura di Bilbo, ma prepara anche il terreno per gli eventi che si svolgeranno in seguito.

La pietà dimostrata da Bilbo non è solo un atto di misericordia, ma diventa un filo conduttore per il destino dell’Unico Anello. Nel corso de “Lo Hobbit”, l’anello magico svolge un ruolo centrale, inducendo avidità e corruzione in chiunque lo possieda. Gollum stesso è un esempio di come l’anello possa trasformare un essere umano in una creatura contorta e malevola. La decisione di Bilbo di risparmiare la vita di Gollum sottolinea la forza della pietà e la possibilità di redenzione anche per coloro che sembrano perduti.

Questo atto di pietà si rivelerà poi fondamentale per il futuro della Terra di Mezzo. Quando, molti anni dopo, Frodo Baggins, il nipote di Bilbo, si imbarca in un viaggio per distruggere l’Unico Anello, Gollum emerge come una figura chiave. La pietà di Bilbo nei confronti di Gollum ha gettato le basi per un destino inaspettato. Gollum, con il suo legame ossessivo con l’anello, diventa involontariamente uno strumento cruciale nella distruzione dell’oggetto malefico.

La pietà dimostrata da Bilbo ha plasmato l’esito della missione di Frodo. Quando Gollum finalmente si impossessa dell’Unico Anello nel cuore del Monte Fato, il suo desiderio insaziabile di possesso lo spinge a cadere nella lava insieme all’anello stesso. La sua fine tragica, guidata dalla sua ossessione, porta alla distruzione dell’Unico Anello e alla salvezza della Terra di Mezzo.

La scena della Pietà di Bilbo Baggins in “Lo Hobbit” non solo è un momento toccante nella narrazione fantastica di J.R.R. Tolkien, ma può anche essere interpretata attraverso una prospettiva cristiana che abbraccia valori come la misericordia, la redenzione e la pace del mondo. L’atto di pietà di Bilbo nei confronti di Gollum non è solo un episodio isolato, ma un potente esempio di come anche il gesto più piccolo di misericordia può innescare un effetto farfalla che si estende ben oltre il suo contesto immediato.

“Peccato? Ma fu la pietà a fermargli la mano. Pietà e Misericordia: egli non volle colpire senza necessità. E fu ben ricompensato di questo suo gesto, Frodo. Stai pur certo che se è stato grandemente risparmiato dal male, riuscendo infine a scappare e a trarsi in salvo, è proprio perché all’inizio del suo possesso dell’Anello vi era stato un atto di Pietà”. Da: Lo Compagnia Dell’Anello

La misericordia di Bilbo richiama alla mente il messaggio centrale del cristianesimo: amare il prossimo come se stessi e perdonare anche coloro che ci fanno del male. Nella visione cristiana, ogni individuo è chiamato a praticare la compassione e la pietà, anche nei confronti di coloro che sembrano irrimediabilmente perduti. Bilbo, un hobbit apparentemente insignificante, si alza all’altezza di questa chiamata, mostrando che la misericordia può provenire dai luoghi più inaspettati.

Il gesto di Bilbo non solo salva Gollum da una fine prematura, ma innesca una catena di eventi che alla fine contribuirà alla pace della Terra di Mezzo. Questo richiama il concetto di “effetto farfalla” in cui anche le azioni più piccole e apparentemente insignificanti possono avere conseguenze a lungo termine. In termini cristiani, questa è una lezione potente sulla potenza trasformatrice dell’amore e della misericordia.

La storia di Bilbo e Gollum può essere vista come una rappresentazione allegorica della lotta tra il bene e il male. Gollum, corrotto dall’Unico Anello, rappresenta il lato oscuro e corrotto dell’umanità. Tuttavia, la pietà di Bilbo rompe il ciclo di vendetta e apre la porta alla redenzione. Questo concetto risuona con il nucleo della fede cristiana, che insegna che anche il peccatore più incallito può essere salvato attraverso la grazia e la misericordia divina.

L’atto di Bilbo può essere considerato un riflesso della Parabola del Buon Samaritano, in cui un samaritano, considerato un estraneo e un nemico, mostra compassione a un uomo malconcio e abbandonato. Nella stessa maniera, Bilbo si prende cura di Gollum, anche quando potrebbe aver giustificato un atto di violenza in difesa di sé stesso. Questo messaggio di amore e compassione, quando applicato al contesto del mondo reale, invita ogni individuo a essere un “buon samaritano” nel proprio quotidiano, a rompere il ciclo di violenza e odio con gesti di misericordia.

Infine, la distruzione finale dell’Unico Anello attraverso l’azione di Gollum, influenzato dalla pietà di Bilbo, può essere vista come una metafora della liberazione dalla schiavitù del peccato attraverso la grazia divina. La pace del mondo, in questa prospettiva, può essere raggiunta non solo attraverso grandi gesti diplomatici, ma anche attraverso le azioni quotidiane di individui che, ispirati dalla fede e dalla misericordia, possono contribuire a un cambiamento positivo in tutto il mondo.


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