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In questo periodo se si parla di fumetti Bonelli sono le due le notizie di cui si discute di più: Le dimissioni di Mauro Marcheselli e l’uscita di quell’interessante numero uno di Morgan Lost, che ovviamente hai già preso ed hai già letto ma di cui vuoi parlare alla conclusione della prima storia, quindi al termine del secondo numero. In questo articolo, invece, vuoi commentare un fumetto bonelliano nel più classico degli schemi (con i soliti pregi e difetti) che racconta una storia noir in quattro numeri il cui nome è ma guarda un po’ alla faccia dell’originalità HellNoir.

Pronti Noi Zi Va quando gli orki iniziano a leggere un nuovo fumetto

E va bene, ormai ci siete: prendete un bel respiro e provate ad immaginarla. Una città enorme, quasi sconfinata, delimitata dalla riva di un oceano nero e sconosciuto,e attraversata da diversi fiumi che scorrono verso chissà dove. Ha un porto, un intrico di strade, montagne e deserti che la circondano, e ha un nome. Diciamo, una parolacon cui la chiamano tutti. Hellnoir

Commentando i primi numeri di altri bonelli, ti sei accorto come nel caso di Dragonero di non essere completamente soddisfatto del tuo pensiero perchè alla lettura esclusiva del primo numero non è sempre facile capire se vale la pena proseguire oppure no. Se in alcuni casi come Brad Barron o Orfani (di cui parliamo tra un po’) è stato comunque amore a prima vista non è detto che in altre occasioni l’amore possa arrivare con il tempo. Hellnoir fa parte di quel primo gruppo di fumetti che nonostante alcuni difetti che i più precisini della meeenchia ™ troveranno subito, si lascia leggere con gusto e che racconta una storia a tratti cinematografica che secondo te val la pena di essere letta.

Hellnoir è un’opera di di due dylandoghiani D.O.C.: Pasquale Ruju e Giovanni Freghieri. Ruji che magari qualcuno ricorderà anche per Demian e Cassidy mentre tu lo ricordi soprattutto per il numero72 di Dampyr perchè ambientato nella tua amata Torino.

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Ci sono alcune cose che ti sono piaciute molto come il doppio tratto con cui è disegnato il fumetto. essendo ambientato in due luoghi diversi essi hanno due stili grafici diversi, il primo più pulito e preciso, il secondo decisamente più grezzo e violento, è molto interessante anche il colpo di scena che spiega il rapporto tra le due storie che si sviluppano nel corso di questo primo album (No No niente spoiler, tranquilli).

Per dar soddisfazione anche a PdM (precisini della meenchia) ci sono da fare due considerazioni, alcuni dialoghi wannabe Hard Boiled sono un po’ troppo facilini e banalotti e quindi oggi suonano un po’ troppo anacronistici. In secondo luogo proprio le tavole di cui l’idea molto ti ha colpito al primo impatto avrebbero potuto essere magari un pochino più audaci. Cavolo è una storia in quattro numeri che magari non si fileranno in molti sperimentiamo, invece no, qui siamo Bonelli Old school, che se piace, va bene per carità, ma il potenziale per gasare duro Lego Darth Vader c’era tutto.

Quindi il vostro amato Capo Redattore approva il fumetto perchè gli è piaciuto e sicuramente concluderà tutta la storia, ciò non toglie che ogni tanto si potrebbe anche osare di più. Vedi proprio quel che è successo con Morgan Lost che con la sua innovazione cromatica (rispetto al classico mondo bonelli) ha fatto parlare tantissimo nonostante ci sia un elemento, L’autore, con cui non vai troppo d’accordo.

Hellnoir quattro numeri bonelli neanche 15 eurodollarazzi, se pò fa!

12 risposte a “Hellnoir”

  1. A me Ruju e Freghieri piacciono molto davvero. Il progetto mi interessa alquanto!

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    1. Tra le cose da fare, devo rileggermi Demian scritto da Ruju. Non ne conservo un gran ricordo ma magari sono stato pollo come con Brad Barron!

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      1. Alla fine secondo me Ruju merita, anche se non conosco Demian perché io con i Bonelli sono anche piú scettico di te e devono passare lustri prima che mi decida.
        A parte Greystorm che davvero non me lo so spiegare cosa mi sia successo…

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        1. Oh Beh il signor Tempesta Grigia è davvero un colpo basso. Io devo essere onesto la cosa che più mi taglia le gambe della bonelli sono i disegnatori. Ci sono veramente alcuni che mi fanno passare la voglia. Di Demian ricordo proprio questo. Disegni Pessimi, zero voglia di continuare.

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          1. Ci sono anche grandissimi come Roi e Freghieri però!

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  2. Dovevo dire un’altra cosa ed ora mi sono ricordato.
    Questi disegni richiamano molto quelli di V for Vendetta, la versione in bianco e nero.
    Non ci fossero stati quei versi onomatopeici l’effetto sarebbe stato ancora piú forte!

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    1. Si la parte ambientata in una delle due città da quell’idea.

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  3. […] realizzato e ben sceneggiato. Un thriller di cui tra l’altro avevi commentato il primo numero qui, davvero interessante in cui già nel primo numero alcuni colpi di scena ti avevano catturato alla […]

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  4. […] piaciute in queste ultimi tempi. Nei hai già parlato dettagliatamente due volte sul Cornerhouse (Qui il primo numero e Qua la recensione di tutta la serie). Non ti vuoi dilungare oltre, se non: se la […]

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