è evidente che la vostra amata webbettola non può aggiungere nulla di utile a quanto non si è già detto su “La Fattoria Degli Animali”, il libro di George Orwell scritto nel 1945 come metaforica critica al comunismo totalitaristico. Però, come al solito, due ciancie non si negano a nessuno per cui…

Bentrovati gioviali frequentatori di questa appassionata Webbettola che intasa l’internet con le sue fregnacce al solo scopo di sollazzarvi lo spirito tutto. Oggi facciamo due, ma proprio due, chiacchere su La Fattoria Degli Animali. Libro che, pur sapendo esattamente di cosa parlasse non avevi mai letto fino a pochi giorni fa.

Quando vivi con un’altra persona è inevitabile che le cose diventino in comune, si parte dalla mensole delle librerie in salone fino a tante altre cose. Così i libri diventano di entrambi e praticamente aggratise aumentano i libri da leggere. Spesso però capita che avendo gusti differenti non è detto che poi qualcosa in più da leggere ci sia davvero.

Altre volte però non sei tu a scegliere il libro da leggere ma è il libro che sceglie te. Una sera di qualche settimana fa stavi sul divano a giocare con il Nintendo Switch con tutta la famiglia già a nanna ma continuamente il tuo sguardo era distratto da un libricino in uno dei tanti ripiani della libreria del salone. Due, tre quattro volte, l’occhio alla fine andava sempre li. Quando hai deciso di andare a dormire, se prima passato davanti al ripiano per vedere quale fosse il libro che così tanto ti stesse incuriosendo. L’hai preso in mano “La Fattoria Degli Animali” l’hai maneggiato un pochino e poi ti sei detto: “Perchè no?”

Così in poche sere ti sei letto letto questo libricino e devi dire che come prevedibile ne sei rimasto più che soddisfatto ma ti sono anche venuti i brividi.

Già, i brividi. Per quanto fosse tutto chiaro, per quanto fosse tutto prevedibile la trasformazione dei maiali da rivoluzionari a padroni e l’alterazione delle regole di condotta di tutti gli animali ti hanno fortemente lasciato pensare.

Il punto è che la storia si ripete, sempre. Purtroppo. Forse non risulterai più troppo simpatico ma la verità che gli ultimi governi rossi, verdi, gialli e blu, qualsiasi sia l’ideologia su cui si reggevano si sono comportati come i maiali della fattoria. Si è sempre partiti da idee anche valide (ma non sempre) con cui convincere il popolo (Il reddito di cittadinanza?) , gli si è dato un nemico, uno spauracchio (oggi sono gli immigrati) e poi una volta che si sono instaurati al potere hanno in primis aggiunto postille al loro codice etico “Non si bevono alcolici” diventa “Non si bevono alcolici in eccesso”. Qualcuno parlava di Onestà? per poi diventare senza alcuna differenza uguale ai tempo vituperati uomini della politica che c’era prima in fondo perché mandare a processo uno degli attuali ministri?

Io ho ancora i brividi. Meno male che ci sono i Pink Floyd.

Per chi non lo sapesse l’album Animals dei Pink Floyd. l’album tra Wish You Were Here e il monumentale The Wall è proprio ispirato dal romanzo di Orwell.

Ebbene cari ospiti di questa webbettola la chiaccherata di oggi è giunta a termine. Vi si ricorda che stelline e commenti sono la benzina e l’unica moneta che vi verrà richiesta per partecipare a questo gioviale convitto.

Inoltre se siete fan dei socialcosi potete trovare il Cornerhouse su:

15 risposte a “[Libri] La Fattoria Degli Animali.”

  1. Io l’ho letto molto tempo fa, l’ho portato all’esame di maturità!
    Ma in effetti le sensazioni, già allora, erano le stesse che hai provato anche tu.
    Ci sono cose che non cambiano mai!

    Piace a 1 persona

  2. Con nanerottoli in giro riscopri il piacere della ri-lettura, che sarebbe più corretto definire come “lettura nuova”. Sei costretto, spesso, a spiegare certi passaggi alla platea diversamente alta e vergine a certi concetti. Così riesci a cogliere particolari e sfumature che prima avevi dato per scontato.

    Piace a 1 persona

  3. Orwell era comunista eh, al di là delle critiche allo Stalinismo era comunque per il Soviet. W l’URSS!

    Piace a 1 persona

  4. Mio nonno paterno fu bolscevico e capo partigiano. Grazie a gente come lui che abbiamo diritti e libertà. Il fatto di Stalin non c’entra nulla coi populismi alla Mussolini o alla Di Maio. Lo Stalinismo fu una pratica interessante (Keynes l’economista lo propose per superare la crisi del 1929) ma degenerativa in quanto lo Stato sovietico da democrazia dei Soviet, ripiegava in un governo di una elite di burocrati di partito. Motivi di vario tipo e non solo le brame di potere (non si parla di corruzione o mafia). Bisogna raccontarle meglio le cose a mio avviso.

    Piace a 1 persona

    1. Scusami ma non credo di aver fatto un discorso sul comunismo o sullo stalinismo. Ho solo parlato di un analogia tra un paio dei comportamenti di quei maiali con alcuni atteggiamenti tipici della politica italiana degli ultimi vent’anni e forse di più.

      "Mi piace"

      1. Non sono paragoni da fare, il contesto… se vuoi paragonare la situazione italiana odierna vai col ventennio di Mussolini. Stalin non ha mai creato spauracchi come Hitler per fare un esempio concreto. Tutto qua 👌👌

        Piace a 1 persona

        1. Ma Napoleon ha creato lo spauracchio di Fiocco Di Neve. Ha dato a lui tutte le colpe di tanti fallimenti e ritardi.

          Piace a 1 persona

          1. Sisi la faida contro Trotsky (Palla di Neve) ma trattasi di scontri di partito (fazioni) e non ariani contro ebrei. Stalinismo e Trotskysmo seppur avanguardie illuminate hanno peccato della stessa cosa: estremismo. Il caro Palla di Neve sparava sugli anarchici, per dirtene una.

            "Mi piace"

  5. Me lo sono ascoltato qualche giorno fa (non l’avevo mai letto, lacuna grossa) su YouTube grazie ad un ottimo canale di audiolibri: https://www.youtube.com/watch?v=BInAElMNUBc&t=7123s

    Piace a 1 persona

  6. Politica a parte, è un capolavoro di lettura. 😀

    Piace a 1 persona

  7. Non posso non essere d’accordo con il punto di vista che esprimi – il libro non l’ho ancora letto – e aggiungerei che c’è pure un proverbio che ho sentito in varie forme: nasci incendiario e muori pompiere!
    Coi gialli di oggi è successo molto in fretta e la cosa mi infastidisce…

    Piace a 1 persona

    1. Il proverbio del pompiere mi è molto caro. Ne ho un altro che considero un must che è quello che a Roma diventa volgarotto basandosi sul sedere degli altri…

      Piace a 1 persona

      1. Con quello degli altri è facile, se ho inteso bene 😛

        Piace a 1 persona

  8. Avatar Arcadia lo scaffale sulla Laguna
    Arcadia lo scaffale sulla Laguna

    Molto interessante!

    Piace a 1 persona

Lascia un commento

In voga