Ammetto di non essere un videogiocatore bravo. Rimango alla larga da titoli come la serie di Dark Souls o Elden Ring e ricordo con terrore i Ghost’n Goblin giochi così punitivi che in sala giochi al solo guardarli perdevo un gettone. Ho sempre preferito affrontare i giochi a livello facile piuttosto che bloccarmi in battaglie frustranti il cui unico risultato possibile è che abbandonassi il gioco di turno per passare ad altro. Tuttavia negli ultimi anni, ho iniziato a giocare a livello “normale” e qualche soddisfazione a dir la verità me la sono tolta. Certo sono lontano da essere un praticante della schivata perfetta ma adesso la loro riuscita non è sempre solo una botta di c…
Il primo gioco finito nel 2023
Il primo gioco che ho finito quest’anno è stato Fire Embleem Three Hopes. Si tratta di un musou, un particolare genere action molto popolare in Giappone in cui si è chiamati attraverso un frenetico e furioso pigiare sui tasti del pad, a maltrattare schiere corpose di nemici prendendoli a spadate una decina alla volta fino ad arrivare ad affrontare Middle boss e boss dove il combattimento si fa un minimo più tecnico. Una sorta di catartico scaccia pensieri digitale arricchito da un certo quantitativo di waifu (belle donzelle dagli inadatti vestiti per il campo di battaglia ma così sexy).. ThreeHopes è uno spin off di Fire Embleem Three House penultimo episodio di una famosa serie di giochi strategici disponibili come esclusive per le console Nintendo.
Come per The Legend Of Zelda L’era della calamità ciò che mi incuriosito in primo luogo è stato il tema, il brand, di cui faceva parte il gioco. Volevo entrare nel mondo di Fire Embleem attraverso una porta secondaria per scoprire prima gli aspetti di lore (ambientazione) che le meccaniche e questa mi sembrava quindi una valida occasione.
Ho completato il gioco a difficoltà normale in quasi quaranta ore portanti a termine tutte ma proprie tutte le attività e le missioni secondarie ed è la mia seconda esperienza con il genere dei musou dopo lo spin off di Breath Of The Wild L’era della calamità.
Pro e Contro
Pro: Una valida e interessante narrativa costruita attorno ad un nuova pletora di personaggi. Waifu graziose come se piovesse (eufemismo per non scrivere un mare di tette). Non posso negarvi che io mi diverta a inanellare con leggerezza combo su combo al fine di sterminare orde di nemici. Amo anche titoli iper tecnici come Devil May Cry ma la semplicità di questo Fire Embleem è nelle mie corde. Anche il sistema tattico ben bilanciato. È importante creare una squadra con diverse alternative per fronteggiare nel minor tempo possibile le diverse tipologie di avversari. Il sistema è quello della mora cinese quindi un unità performante con una certa tipologia di armi avversarie sarà esposto contro altre.
Contro: il principale difetto dei musou è la ripetitiva. Più il gioco è lungo più diventa difficile nascondere questo aspetto oggettivo. Quaranta ore sono tante, cento ore per completare tre volte il gioco affrontando lo stesso arco narrativo dai tre punti di vista è probabilmente qualcosa che non farò mai.
Esiste un sistema di corteggiamento per poter stringere forti amicizie con i personaggi preferiti ma non vi aspettare chissà cosa. Alla fine la massima espressione di questo possibile amore si è tradotto con una letterina in cui la gentile donzella mi ringrazia per la protezione che le ho sempre garantito. Si sono all’antica e nei games nessuno può togliermi l’idea vetusta della pulzella da salvare. Mi dicono che nel titolo principale questa componente romantica sia gestita meglio e più approfondita.
Soppesando pro e contro, ritengo la mia esperienza con Fire Embleem Three Hopes soddisfacente considerando la sua offerta ludica. C’è chi ritiene che questo sia uno degli apici del genere, io da curioso appassionato dei musou non posso smentire la frase tuttavia questa non sarà certo la mia ultima occasione di valutare questa tipologia di giochi.
Consigli e saluti.
Meglio questo o L’Era Della Calamità? Bella domanda. Il cuore mi direbbe L’Era Della Calamità, usare i campioni è stato davvero entusiasmante così come pilotare i colossi ma devo ammettere che a livello complessivo seppur con un vestito meno importante per la storia dei videogiochi, questo Three Hopes è più completo e quindi scelgo questo. Per gli amanti dei voti, direi che parliamo di un 8 abbondante.
Avete qualche altro titolo del genere da consigliarmi? Sapete se ne esistono anche con ambientazione futuristica?
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Ammetto che apprezzo i musou. Capisco che alcuni non li apprezzino perché alcuni tendono a essere molto ripetitivi, ma a me rilassano e diverto o parecchio. E vorrei provare questo musou!
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Interessante. Mi dici che alcuni non sono molto ripetitivi. Mi consigli qualche titolo? Io ho provato solo questo e quello di Zelda.
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Quelli che apprezzo molto, e questa è una mia opinione, sono One Piece Pirate Warriors (in particolare il terzo capitolo) è anche Dinasty Warriors 8 Xtreme Legends.
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Riguardo ad altri musou, potrei dire Persona 5 Strikers, il musou tratto da Persona 5 e suo seguito (base, non la versione Royal).
Storia semplice e carina, gameplay semplificato, si può chiudere in… credo sessanta ore circa, un po’ di più se lo vuoi platinare (persino io ho rischiato di farlo).
Livellare le Persona è un po’ lungo, ma la cosa buona è che menando ottieni anche dei “px” extra che puoi spendere sulle Persona che preferisci e le abilità che scarti le puoi quasi sempre recuperare, componendo il parco skill delle Persona senza troppi patemi d’animo.
Ha delle missioni collaterali le cui ricompense possono andare dal banale oggetto all’arrivo di nuovi oggetti nei negozi.
A livello Normale può offrire una sfida intensa: rispetto ad altri musou, soprattutto nella prima metà del gioco, i “minion” sono più robusti rispetto agli schizzetti tipici del genere e le prime ore possono essere sfidanti, contando anche il dover digerire le meccaniche specifiche del gioco.
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ecco sessanta ore mi sembrano tantine. Già qua a quaranta ho rischiato il cappotto.
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Comprensibile 🙂 ma per un prodotto legato a Persona, è un quantitativo di tempo abbastanza contenuto, dovuto per lo più a sequenze di dialoghi che sviluppano la storia.
Che potrebbe essere comunque pesante, anche se c’è meno roba da leggere o ascoltare rispetto a Persona 5.
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Capisco. Non ho mai giocato alla serie Persona anche se come per i Souls vedo e leggo di tante persone (scusa il gioco di parole) che ne sono entusiaste. Purtroppo il mio tempo almeno per quest’anno è già stato assegnato tra il nuovo Zelda, Diablo IV e Starfield quindi devo tener ben conto del “how long to beat” 🙂
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