[Tradizioni][Libri][Tolkien Toast 2023]. Lettere Da Babbo Natale

Mie care donzelle e cari ragassuoli, benvenuti. Oggi è il primo post dell’anno e come da tradizione, questa breve chiacchierata è dedicata al mio amato J.R.R Tolkien. Come molti di voi sanno, c’è un’usanza diffusa tra gli appassionati di questo britannico scrittore padre de Il Signore Degli Anelli e de Lo Hobbit, in cui alle ore 21:00 di oggi, 3 gennaio, si brinda “Al Professore” per onorarne la memoria poiché in data odierna ne ricordiamo la nascita. 

Questa per me è la quarta ricorrenza di fila in cui su questa webbettolaccia dell’ortografia indegna e libertina, scrivo un post su Tolkien per celebrare il suo compleanno. Qual ora vi garbasse leggerli potete trovarli  Qui, quo e qua. Il primo anno vi ho raccontato del mio personaggio preferito de Il Signore Degli Anelli mentre nel secondo e nel terzo anno, abbiamo parlato di due libri dedicati alle opere di Tolkien. Oggi, quarto Tolkien Toast, festeggiato a modo mio sul Cornerhouse, vi racconto perché un piccolo libro scritto proprio da Tolkien, è per me di grande ispirazione. Questa lettura si intitola: Lettere Da Babbo Natale. 

Tuttavia, sento la necessità di esprimere ancora un personale pensiero dedicato all’anno che si è appena concluso. Il 2022 è stato un anno in cui ho dedicato pochissimo tempo a questo blog eppure, in tanti foglietti di carta sparsi dove mi sono appuntato alcuni estemporanei pensieri quelle volte in cui sono riuscito ad afferrarli, ho lasciato traccia di quanto scrivere per il Cornerhouse mi piacesse e mi divertisse. Ma allora perché accidenti non sono riuscito a farlo più spesso?  

La risposta che mi sono dato è che non sono riuscito ad evolvermi e mi sono sentito in gabbia. Mi sono sentito soffocato dal dovere di “recensire” o “criticare” l’opera del momento con il solo risultato di essere una tra le mille voci inascoltate che riempiono l’internet di rumore senza la capacità di aggiungere valore concreto. A maggior ragione che oggi, tra i mille impegni che sono felice e orgoglioso di portare avanti, riuscire a stare sul pezzo su tutte le uscite di qualunque media si tratti, per me non è più una priorità. In questo mondo usa e getta in cui in molti hanno perso il piacere di assaporare qualcosa prima di ingurgitare distrattamente il prodotto successivo, ho scelto di uscire da questa macchina divoratrice che non fa più per me e di andare altrove (“oltre” sarebbe presuntuoso). Per questo da oggi non recensirò più nulla nel senso stretto del termine. Da oggi i miei post saranno molto più personali ma con uno scopo ben preciso in testa. Condividere un’esperienza. Se leggere un libro mi è stato utile io vi racconterò del perché e come mi è stato utile. Tenderò ad omettere volutamente dettagli sulla qualità fisica del libro, se la scrittura sia stata all’altezza del prezzo o di qualsivoglia tecnicismo fatto salvo che questi particolari non siano utili allo scopo dichiarato.  

Dopo questa annunciazione e se siete rimasti ancora qui, torniamo al nostro libro. Io amo il Natale e per questo un libro che parla di questa festività non poteva lasciarmi indifferente. Soprattutto ora con la miniCornerhouse siamo all’apice della forza che San Nicola può esercitare sulla nostra famiglia. L’albero, le luci, le feste è tutto bellissimo e per lei lo è ancora di più.  Lettere Da Babbo Natale è una raccolta di lettere in cui Tolkien stesso ha scritto ai suoi tre figli fingendosi babbo natale per più di vent’anni ed io dall’anno scorso ho iniziato a fare lo stesso. Insieme alla calza della befana, la miniCornerhouse riceverà una lettera in cui Babbo Natale le chiederà se i regali le sono piaciuti e le racconterà qualcosa della vita al polo nord. Mi inventerò anch’io dei personaggi per stuzzicare la fantasia della mia bambina e cercherò anche di collegarmi ad altri racconti che le sono piaciuti. Ad esempio, in questa seconda lettera ci sarà un piccolo riferimento al film “Le Cinque Leggende” di cui si è recentemente appassionata.  

I figli crescono e non si sa mai quanto tempo c’è concesso da trascorrere con loro. Oggi hanno youtube, i tablet e per quanto si provi a proteggerli dall’ossessione di avere uno schermo in mano e si speri che rimangano bambini il più a lungo possibile, sono destinati a crescere e a scoprire la vita per conto loro. Sicuramente è sempre stato difficile essere un genitore, tuttavia, credo che oggi lo sia ancora di più e quindi spero che un foglio di carta scritto a mano con un disegno per quanto sia così obsoleto (magari Babbo Natale oggi potrebbe scrivere una mail?) sia un modo per creare radici, radici forti e magiche nella speranza che lo spirito del Natale in qualche modo non le svanisca mai anche quando i panda rossi (come ha insegnato la Pixar) e gli ormoni prenderanno il sopravvento. 

E sia dunque, in alto i calici io brindo “Al professore!” Scrittore e padre dalla magnifica immaginazione. 

Per chi fosse interessato a questo link Amazon è possibile acquistare il libro Lettere Da Babbo Natale. 

Ebbene cari ospiti di questa webbettola la chiacchierata numero 774 di questo blog è giunta a termine. Vi si ricorda che stelline e commenti sono la benzina e l’unica moneta che vi verrà richiesta per partecipare a questo gioviale convivio.  

Potete supportare questo blog e tutta la produzione Cornerhouse attraverso il programma di affiliazione Amazon: Facendo acquisti sul popolare sito di e-commerce partendo da questo link, per voi non cambierà nulla, ma a me Amazon farà avere una minuscola percentuale dell’acquisto che più o meno è circa il valore di un caffè.  

Se invece siete ancora più audaci e generosi e se ciò che leggete vi ha sempre sollazzato lo spirito e avete voglia di offrimi un caffè e Cornetto potete farlo qui, sul mio profilo Ko-Fi. Si tratta di un di più non necessario e ma gradito. Nessuno verrà mai bloccato fuori perché non ha lasciato la mancia. Take It Easy.  

Inoltre, se siete fan dei socialcosi potete trovare il Cornerhouse su:  

2 commenti

  1. Sai, non credo che un bambino riterrebbe al passo coi tempi un Babbo Natale che manda mail, al massimo un Babbo Natale che ti scrive in chat o ti mipiaccia i post su Instagram (o qualsiasi cosa vada per la maggiore, oggi). A quel punto, meglio la lettera scritta 😀

    Spero che il tuo nuovo approccio alla webbettola ti dia i risultati emotivi e i riscontri che ti aspetti 😉 capisco la tua sensazione e un po’ mi ci ritrovo, sono in pausa dal blog non per la frenesia del parlare dell’ultima cosa uscita, ma comunque per la voglia di parlare di qualcosa che mi è piaciuto. E i cambiamenti della piattaforma non aiutano, se mi sbatto per ore a scrivere e a impaginare qualcosa come voglio io e un cambiamento mi manda comunque a pallino gli sforzi, questo contribuisce a farmi passare la voglia -_-

    Vabbè, bando alla negatività: ti auguro un anno strepitoso! 😉

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  2. Ottimo approccio! È quanto più amo dei blog. Anche io quest’anno ho dedicato pochissimo tempo a scrivere, ma arde sempre la fiammella di un fuoco del raccontare, del raccontarsi e di leggere i racconti di altri.

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