[Giochi Da Tavolo] Vale la pena comprare la nuova edizione di Heroquest?

Se dovessi raccontare le mie origini in qualità di “giocatore” e di “amante del fantastico” vi descriverei un percorso in cinque fasi. Cinque momenti chiave (milestones, per dirla sfruttando la lingua di albione per manager) che sono stati determinanti per trasformarmi nell’appassionato che oggi sono. L’ordine con cui ve li propongo è prettamente temporale, dal mio incontro più antico a quello più recente. Tra questi non saprei scegliere il mio preferito perché sono tutti momenti che nostalgicamente riempiono il mio cuore fanciullo di gioia e di ricordi accoglienti; rinchiuderli in una classifica mi sembra quasi di svilirli. 

I miei cinque pilastri

I cinque pilastri della mia formazione ludica sono Super Mario, Magic The Gathering, Dungeons and Dragons rigorosamente in scatola rossa, Heroquest e Warhammer 40K (terza edizione). Solide basi su cui il mio immaginario ha creato le sue maschere e suoi archetipi e su cui la mia capacità analitica poggia i metri di giudizio e analisi dei media con cui mi relaziono spesso e volentieri. 

Come intuite dal titolo del post odierno ciancerò tentando di tenere a freno il cuore con quel minimo di razionalità necessario per cercare di scrivere un breve pensiero di senso compiuto (e limitando il libertinaggio ortografico) per capire cosa rappresenta la nuova edizione di Heroquest pubblicata ormai da qualche mese e disponibile sia nei negozi specializzati sia nelle librerie di varia e vi confesso che vederla disponibile dopo ciò che è successo tutto quel pasticcio con l’edizione del venticinquesimo anniversario è già stato un mezzo miracolo.

Mi presento sono Heroquest, primo del mio nome, primo dei Dungeon Crawler.

Il gioco che ho tra le mani è una ristampa con componenti aggiornati di quella pubblicata tanti anni orsono (era il 1989) da MB per cui le regole non sono cambiate di una virgola. Heroquest è un gioco di tipo Dungeon Crawler dove un gruppo di eroi composto secondo i tipici stilemi della letteratura fantasy che vedono un barbaro abile nel menare, un Nano in grado di trovare trappole e passaggi segreti, un gracile mago forte nel lanciare incantesimi e un Elfo, devono affrontare una serie di missioni che si riassumono in: esplorate il dungeon, sconfiggete i mostri e arraffate il tesoro senza morire. I mostri sono guidati da un giocatore che fungerà da Master . Le partite quindi vedono coinvolti da due a cinque giocatori e hanno un durata variabile a seconda della complessità degli scenari ma che tipicamente è contenuta in due ore.

Rispetto all’edizione storica, sono state introdotte alcune variazioni sul tema come l’elfo che è diventato l’elfa, alcuni mostri hanno un punto corpo in più e per tentare di bilanciare la semplicità delle missioni hanno introdotto degli incantesimi del terrore che il master può usare in alcuni scenari. Io ho provato ad usarli anche in scenari non previsti perché come spesso a cade se si gioca con l’intero party di eroi è tutto molto semplice e poco sfidante. Per cui se disponete della vecchia edizione (e quindi siete più fortunati di me che non la ho mai avuta) potete lasciare tranquillamente questa sugli scaffali e meno che non sentiate un desiderio ardito e forse un po’ malsano di avere altra plastica da dipingere per le vostre partite. 

Le dimensioni contano

La scatola è un macigno di dimensioni spropositate per qualsiasi mensola. Se siete fan dei Kallax dell’Ikea non troverete alcun modo esteticamente accettabile di gestirla e vi toccherà scendere a compromessi o piazzarla altrove, ma rassegnatevi i vostri occhi sanguineranno ogni volta che la vedrete e vi toglierà il sonno per quanto è complicato accettarla. Ci tengo a sottolineare questo aspetto perché che non trovo un solo motivo valido per giustificare le fattezze e lo spreco di questo cartone. Tanto come vedrete nelle successive foto avanza un sacco di spazio ma allora perché non mi avete fatto la tipica scatola quadrata? Se fossi Renè Ferretti saprei esattamente come descriverla ma non è questo il caso, o almeno non è oggi il giorno. 

Superato le blasfeme e indegne dimensioni che confezionano questa operazione di nostalgica canaglitudine e osserviamo i materiali ci si può rendere conto di quanta strada gli scultori nel tempo abbiano fatto. Le miniature seppur fragili, non perfette e non hai livelli attuali di Games Workshop o Cmon sono interessanti con pose dinamiche. Muovere sul tabellone i guerrieri del caos sono il motivo principale che mi spinge a fare il master ma nonostante questo devo ammettere che il vecchio stregone pur nella sua semplicità è ancora un modellino insuperabile di cui sento la mancanza anche in questa edizione. Davvero ne vorrei uno. Oh, ebay deve sei quando Bongo il gorilla patrono del mio shopping compulsivo bussa alla mia spalla? 

Bisogna saper invecchiare

Il punto chiave e fondamentale fuor di ogni scherzo e frase goliardica è il sistema di gioco che si basa sul regolamento europeo che aveva gli scenari più semplici rispetto a quello americano più ostico. Soffro, sento un’ulcera perforante che mi divora i lembi mentre mi accingo a scrivere la prossima frase. Mi accartoccio delirante su me stesso ma devo farlo. Heroquest è un bellissimo ma vecchio e superato regolamento. La sapevamo da giovani e se siamo onesti lo sappiamo oggi anche se la nostalgia droga i nostri ricordi distorcendoli. Non è un mistero che c’è tanto di quel materiale amatoriale che sconvolge in meglio quelle due regole in croce trasformando Heroquest in un’altra cosa, migliore ma non è tuttavia quello che state comprando pagando un prezzo anche un po’ alto per quello che offre. Bisognerebbe immaginare Heroquest come una scatola di mattoncini lego, quelle che nascono con il presupposto che tu costruisca in maniera libera senza dover seguire un progetto preciso. Dalla sua, Heroquest ha un sistema di regole semplice e adatto a tutti, si può facilmente intavolare con i bambini delle scuole elementari e si spiega davvero in dieci minuti. Questa facilità ha grandi vantaggi e permette a chiunque di esplorare un dungeon, menare qualche orco e raccogliere tesori sentendo una forte anche se stereotipata ambientazione, d’altronde la mitologia di Heroquest si base sul mondo di warhammer fantasy il più classico dei mondi possibili. 

Il fulcro del problema resta il movimento che risulta rigido e che alle volte con un pizzico di strategia può passare da essere divertente a frustrante in un attimo. I giocatori dovranno passare da una stanza all’altra attraverso delle porte. Se la stanza successiva è piena di mostri, è sufficiente che il guerriero si piazzi davanti alla porta e uno alla volta maltratti il nemico di turno mentre gli altri sorseggiano un tè. Come evitarlo? Si può provare a far si che i mostri non si muovano verso gli eroi, ma vi rendente ben come sia poco appassionante, si potrebbe inventare la regola che non si può combattere sulla casella davanti alla porta o si dovrebbero avere porte larghe due caselle in modo che almeno due giocatori possano partecipare alla lotta. Oppure bisognerebbe che i mostri non visibili sulla mappa imparassero ad aprire le porte e fare agguati ai giocatori. 

Heroquest, dove noi abbiamo iniziato e dove inizierà mia figlia.

Heroquest quindi non può che essere una base, un viatico da esplorare, da completare e evolvere a piacere colmandone le lacune e svecchiandone le meccaniche ma è un lavoro lungo per alcuni appassionante ma che magari non tutti hanno voglia di fare. Una cosa però la so, che la miniCornerhouse sicuramente ci giocherà e chissà che non nasca anche per lei un grande amore.  

Ma allora perché comprarlo? Perché se siete quarantenni come me e desiderate un cimelio della vostra gioventù da guardare e ogni tanto da giocare magari con neofiti dei giochi d’avventura, Heroquest è come tornare a casa. Ci si sente sempre bene e al sicuro tra le proprie mura domestiche. Quella zona di confort che da sollievo anche al nostro spirito. Ma se giovani lo siete ora, lasciate perdere. Lasciate stare il passato, onoratene il nome, onorate la memoria delle origini, onorate il nome di Heroquest perché senza di lui e senza quelli che come me e gli amici della crota che Heroquest lo abbiamo reso immortale, voi oggi non avreste un presente così divertente come quello che un qualsiasi negozio di giochi da tavolo vi può offrire.  

Ebbene cari ospiti di questa webbettola la chiacchierata numero 772 di questo blog è giunta a termine. Vi si ricorda che stelline e commenti sono la benzina e l’unica moneta che vi verrà richiesta per partecipare a questo gioviale convitto. 

Potete supportare questo blog e tutta la produzione Cornerhouse attraverso il programma di affiliazione Amazon: Facendo acquisti sul popolare sito di e-commerce partendo da questo link, per voi non cambierà nulla, ma a me Amazon farà avere una minuscola percentuale dell’acquisto che più o meno è circa il valore di un caffè. 

Se invece siete ancora più audaci e generosi e se ciò che leggete vi ha sempre sollazzato lo spirito e avete voglia di offrimi un caffè e Cornetto potete farlo qui, sul mio profilo Ko-Fi. Si tratta di un di più non necessario e semplicemente gradito. Nessuno verrà mai bloccato fuori perché non ha lasciato la mancia. Take It Easy. 

Inoltre, se siete fan dei socialcosi potete trovare il Cornerhouse su: 

4 commenti

  1. Questo articolo fatto l’11 dicembre 2022 parlando di cose già dette e stradette da tutti, per giunta parlando ancora della prima scatola che è uscita a giugno ed è stata sostituita mesi fa (adesso c’è in commercio quella più piccola che ci va nella kallax) diciamo che era già obsoleto nel momento in cui veniva scritto…

    "Mi piace"

    • Perdonami non capisco il tuo commento. Mi sembra solo una sciocca provocazione non curante del fatto che questo è un blog e non un sito di informazione e che come tale potrei anche recensire il monopoly. In tanti la pensano come me? Oppure hanno scritto le stesse cose più o meno meglio di me? Si, ok e quindi? Non ho diritto a dire la mia? In ogni caso ti ringrazio per il tempo che mi hai dedicato scrivendo il tuo commento.

      Piace a 1 persona

  2. La penso esattamente come te, il gioco è vecchio e i ricordi lo rendono migliore di quello che è stato. Ma trovo che il materiale sia molto bello e sarebbe interessante sfruttarlo con una sorta di regolamento avanzato che non si limiti ad allargare le porte… sai di qualcuno che ci stia lavorando?

    Piace a 1 persona

    • Ciao Valerio, grazie per essere passato in questo umile blog. Non so rispondere in maniera esaustiva alla tua domanda, tuttavia su questo Forum : https://heroquestforum.it/ puoi trovare tutto ciò che negli anni è stato creato su questo sistema di gioco. Ci sono classi, oggetti e regolamenti avanzati. Ritengo che con un po’ di pazienza tu possa trovare qualcosa di tuo gradimento. Se ci riesci magari torna qua che lo condividiamo. A presto!

      "Mi piace"

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...