
Bisogna saper cambiare. Bisogna accettare che avvengano cambiamenti. è inutile non possiamo impedirli. Certo, possono far paura ma davanti a questi abbiamo solo due opzioni: Andargli in contro per cogliere le loro opportunità o resistergli e venire sconfitti. Puoi stressarti, per fermali ma non servirà a nulla. è una lotta vana, impari. Non esiste una vita senza cambiamento e già solo i segni del tempo sul nostro corpo sono un evidente segnale che noi stessi siamo in mutamento perpetuo.
Ho superato i quarant’anni e ho molte più paure di quando ero un incosciente vent’enne con il gin in una mano e la chitarra in spalla. Ho tante di quelle cicatrici fuori e dentro di me che potrei annoiarti per una notte intera con i miei racconti fiacchi. Indipendentemente che il tempo esista o meno, che sia entropia in costante aumento o solo caos, che passato e futuro non abbiano senso, sento che ho una scadenza. Ho paura di sprecare ogni cosa, di gettare via ogni eterno adesso e mi cruccio continuamente prima di andare a dormire su ciò che avrei potuto vivere meglio. Mi viene da dire che ho sempre meno tempo e non vorrei iniziare a puzzare troppo presto.
Quindi ho deciso di abbracciare i cambiamenti, di cercarli per primo e di dare un senso ad ogni momento che mi resta. Ho messo in conto di non poter essere perfetto ma attraverso piccoli miglioramenti giornalieri voglio arrivare con serenità e preparato al mio intimo incontro con la nera signora sperando tuttavia, che avvenga più lontano possibile sperando che non si offenda. Ho iniziato ad agire con determinazione partendo da quello che mangio, quanto dormo e quanto lavorare. Sto meditando per capire dove si trova il mio ikigai[1] e devo ammettere che percepisco che mi sto avvicinando sempre di più.
Ho capito che vivere in modo più minimalista, senza rinnegare il consumismo ma spendere solo per vera utilità e eliminando il superfluo tra donazioni e vendita è il modo che più mi sta bene. Allo stesso tempo ho capito che voglio cercare di avere una vita il più sostenibile possibile, voglio non sprecare, voglio fare la mia parte per salvare questo mondo o forse egoisticamente, sto solo cercando di salvare me stesso.
[1] Ikigai. Non esiste una traduzione in italiano di questo termine giapponese ma si può riassumere in espressioni italiane quali “ragione di vita”, “ragion d’essere”.
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