[Riflessioni][Serie TV] Preludio a Stranger Things 4. Nostalgia, tu puoi vendermi la qualunque e non ne avrò mai abbastanza.

Facciamoci la domanda giusta: Sopravvivrebbe oggi Netflix se non esistesse Stranger Things? Davvero pensiamoci. In questo ultimo periodo con Amazon Prime Video e Disney Plus i quali hanno in focus la qualità prima della quantità, siamo sicuri che Netflix sia il servizio di streaming con l’offerta più interessante? Io onestamente ho dei dubbi. Voi cosa ne pensate? 

Io una risposta me la sono data ed si, Netflix avrebbe le ore contate tuttavia, dopo Il Trono Di Spade, Stranger Things è stata la serie TV che più mi ha appassionato in questi anni. Ricordo ancora che quando feci l’abbonamento a Netflix fu in concomitanza con l’uscita della serie animazione dedicata a Castlevania ma poi la prima cosa che andammo a vedere fu proprio la serie dedicata al sottosopra e fu amore a prima vista.  

Stranger Things non ha mai nascosto ciò che è: una delle serie TV più paracule che siano mai state prodotte.

Piaccia o non piaccia, Stranger Things non ha mai nascosto ciò che è: una delle serie TV più paracule che siano mai state prodotte. Ha puntato duro sull’elemento nostalgia, emozione che oggi va inevitabilmente di moda perché ha una “domanda” altissima ed è in grado di vendere di tutto anche l’immondizia purché sia degli eighties. Basta guardarsi intorno per scoprirsi circondati da tutti quei prodotti o da tutte quelle produzioni, le quali ispirandosi agli anni 80, stanno arricchendo abili affaristi con soldi a palate rispondendo ad una nostalgica esigenza a dimostrazione che c’è in giro tra la borghesia in un pesante senso di frustrazione ci porta a pensare che si stesse molto meglio prima. L’equazione è semplice: Siamo convinti che il decennio degli anni Ottanta si stata un’epoca figa e di benessere e tutto ciò che ne faceva parte giocattoli, film o videogiochi ad esempio, siano migliori di ciò che oggi offre il mercato. Siamo sicuri che sia sempre così?

Sono certo che ormai nella testa di molti di noi, esista una versione degenerata e idealizzata di quel periodo. Temo che i nostri ricordi siano tutti falsati dalla percezione delirante e odierna di cui ci hanno convinto quelli del business e voglio portarvi degli esempi per specificare meglio il mio pensiero.

Il primo sono i cartoni animati. Io credo che oggi sia un periodo estremamente più interessante per l’animazione e le scelte che possono fare sia i più piccini che quelli più grandicelli sono innumerevoli e ben distinte. Ci sono cartoni veramente educativi che con sapienza sono in grado di parlare ai bimbi, ben realizzati, adattissimi ai giovanissimi. Bluey (disponibile su Disny Plus oltre che su Rai YoYo) è una delle migliori proposte per i più piccoli raccontando le vicende di una famiglia normale rappresentata da quattro cagnolini antropomorfi dove vengo raccontate sia le difficoltà di essere genitore che di essere figlio. Allo stesso tempo, però, gli adolescenti dispongono di una selezione di prodotti d’animazione molto più maturi e ammiccanti in grado di soddisfare l’ormone adolescenziale che non vede loro di esplodere insieme a qualche brufolo.   

Heroquest è invecchiato e anche male.

Il secondo esempio che vi porto è legato ai giochi da tavolo verso i quali se escludo Heroquest e in qualche modo anche Talismam, il mercato dei boardgames negli ultimi anni è stato in grado di rivoluzionare il settore oltre che un numero straripante di uscite, attraverso nuove meccaniche moderne e più snelle capaci di portare alla conclusione che senza alcun dubbio che i giochi da tavolo sono una cosa, il monopoly o il gioco dell’oca sono qualcos’altro di defunto e da dimenticare. Eppure, sono anni che moltissimi giocatori reclamano con lussuriosa cupidigia una copia di Heroquest, il primo viatico per la mia generazione verso il mondo dei giochi con i modellini e i giochi di ruolo. Non è bastato tutto quello che è accaduto con il kickstarter dell’edizione dedicata venticinquesimo anniversario di Heroquest e tutte le disavventure ad esso collegate per far demordere la massa.

La Hasbro ha realizzato proprio quest’anno una riedizione di Heroquest con stesso regolamento ma una componentistica più moderna. Questo nuovo heroquest sta andando a ruba nonostante un prezzo troppo elevato (non temete lo comprato anch’io appena l’ho visto in negozio), tuttavia la cosa che mi fa più ridere sono i meno esperti tra i giocatori che per sentirsi parte dell’elite l’hanno comprato e si sono accorti che il gioco puzzava di vecchio con meccaniche non più all’altezza e alcune fragilità sul regolamento davvero terribili e poi si sono lamentati. Ma davvero cosa vi aspettavate? 

Symphony Of The Hollow Knight

Anche il mondo dei videogame non è da meno. Il retrogame è una moda, ci sono schiere di youtuber che al posto di mostrare il pisello alle fanciulle, mostrano pareti piene di plastica e cartone con kilate di cartucce e vecchie console. Ma siete sicuri davvero di voler ancora giocare ai giochi della prima playstation o di qualche console ancora più vecchia? Li avete davvero visti quanto sono invecchiati male specie i primi giochi treddi? Santocielo vi lamentate sempre se un titolo non tiene i 60fps e poi vi illudete di godere di fronte ad un titolo di più di vent’anni fa. Guardate che per quanto sia bello Symphony Of The Night ha molti successori altrettanto validi se non migliori e soprattutto costano quindici venti euro come Hollow Knight al posto di cinquecento euro o come diciamo noi 5 piotte come il titolo Konami.  

L’evercade è un altro prodotto eccezionale da questo punto di vista. Capace di dare all’erotomane della confezione e del possesso esattamente ciò che vuole. Giochi bruttarelli e vecchi ma spesso dal nome storico in cartucce e costudie ben curate. Tenete bene a mente che Pornhub è per lo più gratuito questa consolina portatile no. (Si si tranquilli, è una vita che Evercade e nella mia wishlist e presto lo comprerò anche se sono conscio della fine che farà: Ci gioco dieci minuti, una partita a PacMan dove difficilmente passerò il primo livello e poi a prendere polvere come tante altre cose. Ma che belle quelle mensole con tutto quel ciarpame. 

Voglio essere un AFOL

Vogliamo dimenticare i Lego? No, non possiamo farlo. Infatti, negli ultimi anni sono usciti almeno quattro set di lusso dedicati ai costruttori adulti (gli AFOL Adults Fan OF Lego, non so perché ma da un punto di vista sonoro associo sempre OnlyFans e AFOL) i quali se non rappresentano simboli degli anni ottanta poco di manca. Voltron, la Delorean, Optimus Prime e la Ecto-1. Mi pare che anche in questo caso il ragionamento fili e stiamo parlando di set molto costosi.

Il primo passo è la consapevolezza

Come vedete io sono il perfetto acquirente per questa nicchia (anzi nicchiona) della nostalgia e ci sono cascato con scarpe, piedi e tutto il portafogli. Sono nato negli anni giusti e ora dispongo di uno stipendio dignitoso e l’accesso ad una carta di credito. Venite a me e spennatemi io lo voglio e lo vorrò ancora. 

Mi sono permesso di criticare e scherzare su alcune situazioni perché sono io il primo a far parte di coloro che sto goliardicamente prendendo di mira come quando vai agli alcolisti anonimi e dichiari: Ciao a tutti, mi chiamo Johnny è ho un problema e In questo caso direi: Sfogo la mia insoddisfazione con acquisti di memorabilia e facezie dedicati al periodo in cui io ero piccolo.

Non si poteva iniziare a cianciare di Stranger Things senza aver ben chiaro il contesto perché Stranger Things 4 può allo stesso tempo essere una serie così ridicola da meritare un quattro ma è altrettanto bella da ottenere un nove rovente come le vittorie di Charles Leclerc con la Ferrari.  

Tuttavia il numero di caratteri a disposizione per non annoiarvi troppo è finito e ho voluto apparecchiare bene la tavola prima di cominciare anche perché parleremo di quella che ad oggi è la seconda stagione più vista di tutti i tempi su Netlfix. Nostalgia portami via.  

Ebbene cari ospiti di questa webbettola la chiacchierata numero 767 di questo blog è giunta a termine. Vi si ricorda che stelline e commenti sono la benzina e l’unica moneta che vi verrà richiesta per partecipare a questo gioviale convitto. 

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5 commenti

  1. Beh siamo in due. Consapevoli quantomeno 😜. L’unica cosa su cui dissento è l’Evercade: ha certamente un forte matrice “nostalgica”, ma e dannatamente rispettoso del videogiocatore appassionato. Nulla che uno sbattimento al PC con gli emulatori e i frontend non si possa fare senza spendere un centesimo (anche se per lo più illegalmente), ma c’è dentro passione e rispetto. L’analisi del “mito” degli anni Ottanta è legata alla nostra (de)generazione, ma anche delle nuove generazioni che invece di andare a pescare nel passato per curiosità e desiderio di conoscenza, lo fanno per “possedere”, ne parlano senza potere contestualizzare (non erano nemmeno nati) e si atteggiano come le persone anziane che pensano di saperla lunga, lamentandosi che si stava meglio quando si stava peggio. Il marketing ci va a nozze.

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