Ciao Ciao Ciao Ragassuoli, anche quest’oggi la vostra appassionata e sempre always sgrammaticata webbettola de borgata, il cui solo scopo è sollazzarvi lo spirito tutto, apre le sue porte all’internet per cianciare pochi minuti con voi di un giuocchillo molto grazioso spesso recuperabile in offerta il quale secondo me varrebbe la pena di provare: The Memory Of Us.

Sviluppato da un piccolo studio indipendente polacco lo Juggler Games che, per darvi un’idea, ha meno di 500 like sulla loro pagina facebook, The Memory Of Us è un gioco degno della vostra attenzione perché raccontando la storia dell’amicizia tra un ragazzino ed una ragazzina, ci mette davanti attraverso una metafora di facile interpretazione, agli orrori della seconda guerra mondiale.

La trama è, passatemi il termine, semplice. Un esercito di malvagi robot privi di empatia e senza emozioni, guidati da Re Robot invadono la città di questi due fanciulli e separeranno (ghettizzandoli o deportandoli) tutti coloro che hanno degli indumenti di colore rosso. I nostri due protagonisti dovranno sopravvivere e restare uniti durante la guerra.

Mentre ho giocato The Memory Of Us ho catturato moltissimi screenshot in proporzione più di quanti non ne abbia presi con Breath Of The Wild. Questo perché l’aspetto fiabesco in bianco e nero di questo giuochillo per me è davvero favoloso. Mi piacerebbe condividere con voi tutti (o quasi) gli scatti raccolti ma dato che la bellezza del gioco sta nel viversi il racconto mi dispiacerebbe rovinare la sorpresa a chi di voi lo vorrà provare.

The Memory Of Us è un puzzle platform dove si dovranno risolvere piccoli rompicapo sfruttando le abilità dei due personaggi. Lei può correre veloce e usare una fioda. Lui è indicato nelle sequenze stealth e per accecare i nemici. Le interazioni con l’ambiente o altri personaggi sarà suggerito dal gioco attraverso la colorazione rossa degli oggetti con cui si può fare qualcosa. Non esiste il gameover ma solo il retry causato principalmente dal fallimento delle sequenze stealth o di guida. Il gioco si può completare dedicandogli grosso modo tra le quattro e le cinque ore. Sul tubo si trovano video gameplay che completano il titolo in tre ore tirando dritto conoscendo tutte le soluzioni agli enigmi. Non ho trovato nessun rompicapo particolarmente frustrante proprio per quanto dicevo prima, in primo luogo The Memory Of Us vuole raccontarvi una storia.

Da un punto di vista videoludico l’unico motivo per rigiocarlo completamente o parzialmente è quello di raccogliere i collezionabili nascosti nel gioco. Si tratta di fotografie (una per livello) da scovare risolvendo qualche enigma in più o esplorando con più attenzione gli ambienti.

Per questi motivi io mi sento di promuovere questo gioco che come vi dicevo è facilmente acquistabile su ogni piattaforma a due spicci, per dire io l’ho pagato un euro su switch e immagino che nel periodo delle offerte si trovi sempre a cifre simili. Con il cuore vi suggerisco di provarlo perché è un gioco davvero emozionante, certo dai ritmi diversi a cui sono abituato visto che passo le ore a giocare agli Fps, ma meritevole della vostra attenzione perché attraverso la tenerezza e il sorriso saprà certamente colpire la vostra anima, ricordandovi quanto in alcuni contesti siamo un essere vivente (l’uomo) davvero disgustoso.

Dal mio punto di vista varrebbe la pena farci giocare anche i bambini che si avvicinano al media del videogioco poiché potrebbero facilmente comprendere il tema del bullismo e della discriminazione in modo molto convincente. Genitori videogiocatori pensateci, potrebbe essere un buono spunto.

Ah, dimenticavo. Quando capirete di chi è la voce narrante, l’unica voce che sentirete in tutto il gioco, tutti gli amanti di Star Trek avranno un sussulto al cuore.

Ebbene cari ospiti di questa webbettola la chiaccherata di oggi è giunta a termine. Vi si ricorda che stelline e commenti sono la benzina e l’unica moneta che vi verrà richiesta per partecipare a questo gioviale convitto.

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Una replica a “[Videogiochi][Indie][Switch] The Memory Of Us. Recensione.”

  1. […] indipendentemente dal genere, lo compro all’istante senza pensarci su. È capitato come The Memory Of Us è capitato anche con My Brother […]

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