Bentrovati ragassuoli, oggi si è sfortunatamente concluso il nostro viaggio di ritorno in quel di Hawkins dove abbiamo avuto ancora il piacere di partecipare come spettatori appassionati alla terza stagione di Stranger Things, la serie prodotta da Netflix che, cavalcando l’onda della nostalgia sugli anni ’80, è riuscita a diventare un vero e proprio fenomeno di culto per noi quarantenni (o quasi) che quegli anni li abbiamo vissuti per davvero.
La nostalgia canaglia è una gallina dalle uova d’oro, una vacca grassa da mungere finché si può e questo lo hanno già capito in tanti, anzi tutti o quasi. Dai semplici Gadget raffiguranti “idoli” di quel decennio all’invasione di Reboot e Remake con cui stanno riempiendo (spesso, purtroppo) di fallimenti le sale cinematografiche. Eppure noi abbiamo una grande dono: Siamo gli ultimi, gli ultimi che hanno consumato le cassette dentro al walkman, gli ultimi che andavano in strada ad utilizzare le cabine telefoniche per chiamare le pischelle e che con gli amici si davano appuntamento sotto casa di uno di noi, non in chat. Siamo la generazione che riconosce il valore di dimenticare la suoneria abbassata del telefonino, siamo quelli che vivono bene anche se non spiattellano la propria vita sul web. Siamo quelli che hanno la possibilità di raccontare di un mondo che funzionava più lentamente, difficile dire se meglio o peggio, ma certo è che non c’era tutto questo bombardamento mediatico che ci fa dimenticare che sono solo passati due mesi da quando è finito il Trono Di Spade e nessuno ha più voglia di parlarne.
La prima parola da affiancare a Stranger Things è paraculo. Ruffiano se vi sentite più politically correct ma suvvia non giriamoci intorno. Si può essere parac.. ehm ruffiani in due modi: Ci si può limitare a sparare quasi senza senso citazioni a casaccio senza un vero filone logico mostrando solo di aver una conoscenza più o meno vasta del tema o ci si può sforzare di creare un prodotto capace sia di ammiccare al suo pubblico coccolandolo con riferimenti strappalacrime sia di essere credibile. La terza stagione di Stranger Things sa fare proprio questo con grande consapevolezza di se regalando agli spettatori otto episodi in crescendo come qualità conditi anche un certo “horror” che si è fatto più presente nel corso del minutaggio.
Sono riusciti davvero ad accontentare tutti o quasi. Si parte con Magnum P.I. con la camicia hawaiana e i baffoni. Si passa da La Cosa di Carpenter citata in più occasioni così come ci viene ricordato che la storia ambientata nel 1985 è anche l’anno di Ritorno Al Futuro, ma anche di Cocoon. A condire tutta questa salsa gustosa poi sono riusciti a infilarci Alien, Shining, Baywatch (in calcio d’angolo, visto che la serie dei bagnini è del 1989), Alba Rossa e Terminator. Tanta, Tantissima robbba, che è arrivata anche dai fumetti come Wonderwoman e Lanterna Verde in cui vengono mostrati gli albi di luglio ‘85 o dai libri come il Mago di Earthsea di Ursula Leguin o Il Signore Degli Anelli (La radio di Suzie si chiama Palantir). Chissà quante altre citazioni ci sono e che non hai visto. Sarebbe davvero da riuscire a fare una lista ma per riuscirci con buona probabilità bisognerebbe avere accesso ai set per vedere la cura con cui sono stati costruiti. In alcuni casi infatti ti sono balzati agli occhi immagini dei Muppet e dei Ghostbuster.
Questa terza stagione di Stranger Things è davvero gagliarda. La sua conclusione è stata davvero insuperabile con ir agazzi che si lanciano a cantare una determinata canzone, quella canzone, che quasi avevi le lacrime. Lacrime che non hai saputo trattenere alla fine per via di una lettera, una bellissima lettera. Un qualcosa che forse solo il papa’ di una bambina sa capire per davvero.
Forse questo serve più a te che a chi passa per dedicare un paio di minuti del suo tempo a questa webbettola , ma hey, un giorno ti capiranno. Questa è il testo della lettera, non leggetela se non volete rovinarvi la sorpresa e passate ai paragrafi successivi.
C’è una cosa di cui volevo parlarvi. So che è una conversazione difficile, ma voglio molto bene a entrambi. E so che anche voi vi volete molto bene, motivo per cui credo sia importante stabilire delle regole in futuro in modo tale da costruire un ambiente in cui sentirci a nostro agio, con fiducia e disposti a condividere i nostri sentimenti.
Sentimenti. Sentimenti.
Dio. La verità è per tanto tempo ho dimenticato cosa fossero. Ero bloccato in un luogo. Una caverna, potremmo. Una caverna buia e profonda. Finché non ho lasciato degli Eggos nei boschi e tu sei entrata nella mia vita. Per la prima volta dopo tanto tempo, ho ricominciato a provare qualcosa. Ho iniziato a essere felice. Ultimamente, però mi sono sentito lontano da te. Come se tu ti stessi allontanando da me. Mi mancano i giochi da tavolo la sera, fare waffles spettacolari a tre strati al tramonto, guardare film western insieme prima di crollare dal sonno.
Ma stai diventando grande, cresci, cambi. E credo, se devo essere sincero, che questo mi spaventi. Non voglio che le cose cambino. Quindi credo che forse è per questo che sono venuto qui, per tentare forse di fermare quel cambiamento. Per portare indietro il tempo e far tornare tutto come prima. Ma so di essere ingenuo. Non è così che funziona la vita. Va avanti, va sempre avanti, che ti piaccia o no. E sì, a volte è doloroso. A volte è triste. E a volte, è sorprendente. Gioioso.
Perciò sai che ti dico? Continua a crescere piccola. Non lasciare che io ti fermi. Commetti i tuoi errori, impara da essi. E quando la vita ti fa male, perché te ne farà, ricorda quel dolore. Il dolore fa bene. Significa che sei fuori da quella caverna. Ma, ti prego, se non ti dispiace, per amore del tuo povero e vecchio papà, tieni la porta aperta di dieci centimetri.
Tutto ok? Tutto fico? Beh no. C’è un qualcosa che secondo te non va. Il principale problema per te è che ci sarà una quarta stagione, probabilmente anche un quinta o poi chissà. Se Stranger Things si fosse definitivamente concluso così sarebbe stato perfetto (o quanto meno ci sarebbe andato davvero vicino). Dal punto di vista tuo e di Carlotta, il cliffhanger finale non era necessario, non serviva. Certo vi farà cavalcare l’hype permetterà al web di esplodere in mille teorie e digressioni che come al solito lasceranno il tempo che trovano. Ma cosa dobbiamo farci? Se un prodotto, piace e vende chi ha davvero il coraggio di staccare la spina?
Poi se farà la fine del Trono Di Spade non vi lamentate però!
Ebbene cari ospiti di questa webbettola la chiaccherata di oggi è giunta a termine. Vi si ricorda che stelline e commenti sono la benzina e l’unica moneta che vi verrà richiesta per partecipare a questo gioviale convitto.
Inoltre se siete fan dei socialcosi potete trovare il Cornerhouse su:
I primi episodi non mi avevano convinto, anzi ero decisamente deluso proprio per la ruffianeria che hai citato. Non sono nostalgico perché la curiosità è in me innata: il futuro e ciò che potrà essere mi attira immensamente di più. La morte mi fa “rosicare” perché non potrò esserci per vedere cosa riserva il futuro.
ST 1 tuttavia è talmente fatto con cura, senza sbrodolamenti!e piagnistei, che mi ha esaltato. Una delle migliori serie TV in assoluto. La stagione 2 un po’ calante, ma ci sta per essere un sequel perde della novità, ma ha saputo continuare e tenere incollati allo schermo. La terza era attesissima, chiaramente. È stata effettivamente un crescendo e le ultime due puntate sono state eccezionali. Il finale stratosferico. Scontato che in verità non finisse per davvero. Hai ragione: ci vorrebbe il coraggio di dire “abbiamo dato il massimo”, inventiamoci un’altra storia differente. Ma non si è mai fatto il brodo con la gallina che fa le uova d’oro.
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E ancora mi manca la prima! 😦
Un giorno o l’altro finirò per cedere e abbonarmi a Nerdflix, lo so 😛
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o troverai qualcuno con cui smezzarlo!
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Finalmente ho visto la stagione e posso commentare il pezzo! Sinceramente ho trovato questa la miglior stagione della serie, un pelo sopra la prima e anni luce avanti la seconda.
Proprio la consapevolezza del media e della struttura in questo caso fa la differenza con una scrittura più equilibrata e senza gli anticlimax della stagione precedente.
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Ciao Wally, grazie per essere tornato. Concordo con quello che dici. Penso che però mi sarebbe anche piaciuta se non avessero praticamente già promesso una quarta stagione, capisco mungere la mucca però alle volte bisognerebbe avere il coraggio di chiudere a fare altro.
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Hai ragione… Quella scena dopo i titoli di coda è stata una caduta di stile
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