Bentrovati ragassuoli, oggi in questa webbettola appassionata e sincera, torniamo a parlare di Fumetti. Per la prima volta su questo blog, non ricordi infatti che ci siano state altre occasioni in cui lo hai fatto, scriveremo come degli zuzzurelloni a proposito di Zerocalcare.
Calca’ è senza ombra di dubbio uno dei fumettisti italiani più famosi, se da una parte personaggi come Roberto Recchioni sono pieni di haters, lui invece mette quasi sempre d’accordo tutti.
La tua esperienza con quest’autore concittadino è giunta alla seconda iterazione. La prima arrivò con la lettura di Kobane Calling ma che non hai mai terminato perchè si è bello ma c’è troppa politica esplicita, la seconda (questa di cui parliamo oggi) è dedicata al suo ultimo libro a fumetti Macerie Prime.
Dopo aver letto questo albo di centonovanta pagine circa sei giunto ad alcune conclusioni. La prima, la più importante, è che la crisi dei trentanni ormai è alle spalle. Probabilmente la paternità di ha fatto andare oltre, va a sapere chi può dirlo. Oh nun se scherza però. Le cazzate si continua a comprarle solo che si cerca di tenere qualche soldo da parte per i pannolini e per il mutuo.
Ma che caspita c’è in comune tra la crisi dei trentanni e Macerie Prime? Semplice. Macerie Prime parla proprio di questo. L’ultimo libro di Zero Calcare porta infatti avanti la storia di molti dei personaggi che hai imparato a conoscere nel suo fumetti che uscivano online quei famosi “Ogni lunedì su Due” e li pone davanti al fatto che la vita va avanti, che si cambia e il restare immobili (metaforicamente parlando) può mandare in crisi chiunque.
Spinto dalla curiosità mentre leggevi l’albo facevi delle pause per leggere alcune delle recensioni online presenti sulle varie testate “professionali” che si occupano di fumetti. L’impressione che hai avuto è che gli autori di quegli articoli scrivevano con un po’ di freno a mano tirato.
Perché? Beh perché la sensazione che tu hai avuto, confermata velatamente anche da quei siti, è che Maceria Prime nel suo insieme presenza due problemi che –scusate ma devi scriverlo- ti ha reso questo libro ‘na palla pazzesca.
Il primo è accettabile, diciamo comprensibile, perché si tratta di un opera in due parti e in questa prima metà, Zerocalcare sta seminando per poi raccogliere nel prossimo e conclusivo numero. Perdonabile? Beh diciamo però, che non hai interesse nel vedere come va a finire.
Secondo motivo è quello di cui parlavi pochi paragrafi fa. Leggere libri e soprattutto apprezzarli, ma è un discorso che vale anche per film, musica e tante altre cose, è anche dipendente dal proprio “periodo”, del proprio umore e dalle crisi interiori che in quel momento si stanno affrontando.
Leggere libri su una crisi che forse hai superato, ora non fa per te. Può starci, non sminuisce il valore di un lavoro artistico, semplicemente non è adatto a te. é innegabile però che ognuno può dire la propria opinione e quindi puoi liberamente scrivere che a te oggi Macerie Prime non ti è piaciuto.
La differenza sostanziale che hai percepito è che i siti con cui ti sei confrontato hanno avuto paura di scriverlo, perché Calca’ è inattaccabile ma la sostanza è più o meno la stessa. “Giudizio sospeso in attesa del seguito”. Beh che tradotto in maniera spiccia per i fresconi come te significa, “du palle, magari poi migliora”.
Ciò non toglie che lo alcune tavole dimostrano il talento dell’autore di Rebibbia, la sua capacità di far ridere e pensare nello stesso disegno sono incredibili. Tu stesso ti sei reso conto che il suo stile in parte deve averti influenzato. Il voler usare un certo di tipo di modus operandi, di linguaggio diretto ai limiti della chiccherata informale nella stesura di questi tuo post ha qualcosa in comune con Zerocalcare. Anche gli intercalari in cui mischi romanaccio e altre lingue straniere sono compatibili con la sua forma di scrittura. Una sorta di esperanto nerd de borgata. Oh che poi state bboni non hai scritto che sei bravo come Zerocalcare hai scritto una cosa diversa.
Per tutti questi motivi tu non hai apprezzato il libro e quindi non ti senti di consigliarlo per le ragioni che hai spiegato. Magari per altri lettori può essere un’opera pazzesca, beh buon per loro. In generale però sei abbastanza convinto che sia l’albo migliore del nostro autore nostrano.
Magari il secondo volume se come gli altri ti verrà regalato, lo leggerai e ti farà ricredere. Per il momento il tuo rapporto con Zerocalcare finisce qui. In futuro chissà.
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