Dopo aver inaugurato i commenti dedicati al nuovo corso DC Comics ovvero Rinascita (o Rebirth se preferite) che potete leggere qui, eccoci qui ragassuoli in questa ludica webbettola per a iniziare a intrattenerci a proposito delle specifiche testate antologiche dei nostri eroi preferiti in calzamaglia.
Per scrivere questi commenti hai applicato un semplice schema diviso in tre fasi. La prima fase, è la lettura di pancia, quella emozionale, ti piace o non ti piace, senza pensarci su troppo. La seconda fase invece prevede un minimo di informazione sugli autori e la ricerca di un minimo di contestualizzazione dello story arc affinché sia un pelino più chiaro perché ci si trova li in quel momento. Mentre la terza è ultima fase è legata alla seconda lettura, un pelo più attenta per tirare le somme e fare la media tra la tua sensibilità, la tua pancia e un minimo di contesto.
Con buona probabilità pubblicherai almeno tre post al mese dedicati a questi commentucci-ucci-ucci, la tabella di marcia prevede dopo l’antologico di Batman, di passare a quello dedicato a Flash (che comprende anche Arrow e Aquaman) poi ci facciamo (ehm seee magari) Wonderwoman. Dopo metà maggio arriveranno Lanterna Verde e Superman. Mentre a giugno ci sarà la Justice League e la Suicide Squad.
Direi quindi che dopo questo cotanto cappello di introduzione e con davanti un bel caffè possiamo partire!
Pronti Noi Zi Va (ah quanto tempo che volevi riscriverlo!)
Avevi grandissime aspettative per la testata di Batman, inizialmente volevi prendere solo quest’albo, quello di Flash e quello delle Lanterne poi come tuo solito ti sei fatto prendere la mano e hai preso tutto quello c’era. Finalmente avevi tra le mani un numero 1 di Batman waaaa che (finta) godura.
L’albo di Batman non è stata la tua prima lettura, hai iniziato con Rinascita (come giusto che fosse) poi hai letto Flash e solo dopo hai proseguito Batman. Purtroppo le tue aspettative sono rimaste di primo impatto un po’… beh un po’ meh… Metaumani? Pure qua? Ma no! Accidenti, Gotham e Gotham Girl (per gli amici gigi) sono così uff… no non puoi farcela.
Ma andiamo con ordine e cerchiamo di fare un po’ il punto della situazione. La serie di Batman New52 è stata scritta quasi nella sua totale interezza da Scott Snyder mentre per rinascita la DC Comics si è affidata a Tom King autore piuttosto giovine con alle spalle poche opere in particolare i primi numeri di Grayson. Snyder e King confezionano insieme la storia che apre il numero 1 ovvero Batman Rebirth dove viene mostrato un Calendar man decisamente inquietante.
Al momento questa storia introduttiva è risultata fine a se stessa, quasi un semplice passaggio di testimone tra i due autori ma non c’è da escludere, vista la complessità della trama che -dicono- ha imbastito King oltre alla prima run, che venga sfruttata come collegamento per qualcosa di più grande e interessante.
Come hai scritto nei paragrafi qui sopra, questo primo arco narrativo dal titolo “Io Sono Gotham” vede Batman interagire con uno strano duo di metaumani dai poteri non troppo dissimili da quelli di Superman. I due metapischelli hanno delle ottime intenzioni e l’umiltà di mettersi al servizio del cavaliere oscuro pronti a imparare da lui.
Dopo averci raccontato le origini di Hank e Claire (questi sono i nomi dei due metaumani) e le motivazioni che li hanno spinti a essere dalla parte dei giusti, nella conclusione del terzo albo si intravedono le cause con cui hanno guadagnato i loro poteri e sul villain che sta dietro al repentino climax che inizia al termine di quell’albo.
Beh… sulla trama basta così che poi bisogna appiccicare per tutto il post adesivi anti-spoiler e al Cornerhouse non piace rovinare niente a nessuno. Che si sappia!
Detto ciò anche dopo aver applicato le tre fasi che ti hanno portato a scrivere questo post, la serie principale di Batman non ti ha fatto esaltare più di tanto. Durante la seconda lettura, fortunatamente, è andata un po’ meglio ma non abbastanza per farti dire si, questo è il genere di storia che vuoi leggere sull’albo di Batman. Solo nel sesto capitolo, ossia nella sua conclusione, hai rivisto nelle parole di Batman qualcosa per cui valesse leggere lo sforzo di arrivare fino alla fine. Ecco è proprio il finale che solleva un po’ questa prima trama.
Inevitabilmente ogni autore che lavora con il cavaliere oscuro, deve fare i conti con il suo dolore ossessivo, la motivazione che ogni notte lo spinge a uscire nascosto nel suo mantello per tentare di salvare la decaduta città di Gotham. Batman ogni notte fallisce perchè ogni notte è sempre uguale alle altre, lui resta nella sua consapevolezza di essere solo un altro pazzo concentrato nella sua crociata contro i mulini al vento.
Nel primo Story Arc forse ti saresti aspettato un po’ di più di questi elementi classici anche se per alcuni lettori avrebbero potuto essere triti e ritriti. Se questi metaumani fossero spuntati magari nel terzo semestre di vita della nuova Rinascita, non avresti mosso tutti questi dubbi. Per i tuoi gusti c’è stata troppa velocità quasi superficialità, ad un certo punto la storia accelera manco fosse Flash e alcune situazioni sei riuscito a coglierle solo durante la seconda lettura.
Avresti preferito forse una gestione più simile a quella che Greg Rucka (che ora scrive su WonderWoman) ha utilizzato nelle sue storie batmaniane, un po’ più di introspezione, un po’ più di Gotham. Forse, e dici forse, avresti preferito una prima run un po’ più scolastica e più Batman centrica.
Nonostante poi compaiano Hugo Strange, Bane e lo Psicopirata e Amanda Waller che sicuramente fanno intuire come la trama sia solo all’inizio, ti è mancato un po’ del flavour di Gotham, vabbè ci sarà modo di migliorare a partire dal settimo numero.
Discorso fortunatamente diverso e con risultati migliori lo puoi invece fare per Detective Comics che appare fin dal primo numero di Batman Rinascita in cui il primo arco narrativo The Rise Of Batmen, vede le avventure corali di una quadra di comprimari di Batman guidati da Batwoman contro un ramo segreto dell’esercito americano pronto a trasformare i soldati i tanti Batman pilotati da qualcuno (no spoiler) con dei fini non del tutto puliti.
Molti recensioni sicuramente più valide delle tue hanno definito queste storie molto più leggere rispetto a quelle di Batman, ammesso che lo siano davvero, a te sono piaciute decisamente di più.
Dialoghi più curati a opera di James Tyinion IV che ha saputo caratterizzare meglio i singoli personaggi anche a costo di ricadere un confortevoli stereotipi. Anche le tavole più dinamiche con colori decisamente più brillati ti hanno portato a leggere più volentieri queste storie rispetto alle storie che hanno aperto questi albi. Sebbene per alcuni personaggi della squadra come Clayface non abbiamo avuto una collocazione interessante anzi spesso ti sei domandato ma che ci fa lui qui? La trama ti è sembrata più amalgamata e coesa e particolarmente avvincente.
Al momento Detective Comics anche se è più oldschool style è il motivo per cui continuerai a leggere quest’albo.
Dal secondo numero in poi è stato inclusa la testata dedicata a Nightwing (il primo Robin) scritta da Tim Seeley. Dick dopo aver lavorato come spia per Spiral decide di tornare sui suoi passi per riprendere in mano il costume di Nightwing.
Il suo scopo è quello di cercare di sconfiggere il parlamento dei Gufi (gli avversari di Batman New52) e per farlo continuerà a far finta di lavorare per loro, dato che i gufi sono convinti di avere sotto scacco Nightwing per via di una bomba nascosta dentro la testa dell’attuale Robin, (Damian il figlio di Batman).
Nel corso delle missioni Dick dovrà collaborare con Rapace un personaggio dalla discutibile morale che dovrà rieducare il nostro eroe per renderlo più simili a lui a fargli dimenticare il codice etico di Batman il suo primo mentore.
Queste prime storie di Nightwing la cui prima parte si conclude proprio con il numero 6 di Batman (per Nightwing si tratta del capitolo 4) sono una piacevole lettura. Niente di particolarmente innovativo o orginale, si tratta di una buona storia che si conclude ogni numero con il più classico dei cliffhanger i quali però ogni volta ti invogliano a leggere l’albo successivo quindi puoi tranquillamente dire che il mestiere ripaga sempre.
Solo un po’ le tavole sono un po’ sotto tono rispetto alla qualità di quelle Detective Comics, alle volte sembrano un po’ troppo sbrigative e un lievemente confuse nel tratto soprattutto nella caratterizzazione dei volti dei protagonisti della storia.
In conclusione, Batman Rinascita è un antologico discreto, non il migliore o meglio, non esattamente quello che ti aspettavi, ma che comunque val la pena di continuare a leggere. Non sono mancati gli spunti interessanti a proposito dei temi cari al nostro pipistrello. Paura e fiducia sono due emozioni ricorrenti in questi albi quasi un collante ben calibrato e poi accidenti dopo che hai scritto più di millequattrocento parole sarebbe uno spreco non proseguire.
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