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Finalmente Battlestar Galactica!

Alla fine è arrivato luglio, tutte le serie tv che seguivi sono finite. Il trono di Spade ormai è materiale per congetture e supposizioni, Flash è tornerà nel 2017 e The Walking Dead è in fase calante. La battaglia conclusiva contro il Governatore ha chiuso un cerchio e come tale, al momento, ti va di tenerlo chiuso. Tutto questo per dire che si è fatta pressante la necessità di vedere qualcosa di nuovo.

Nelle serate ludiche ti hanno sempre parlato bene del gioco da tavolo di Battlestar Galactica un cooperativo con traditore che andava assolutamente provato ma che per goderselo al punto giusto bisognava conoscere la serie la serie tv. Poi c’è sempre stato Big Bang Theory che continuamente citava questa serie. Insomma tu e Carlotta dovevate vederla e cosi è stato.

Per poter apprezzare il valore di questa serie tv è necessario cercare di far ragionare il proprio cervello indietro di dieci anni quando le serie di Martin e quella di Kirkman dovevano ancora uscire perchè è evidente che alcuni climax narrativi sono sono eredità (almeno di parte) di questa serie sci-fi. Oggi rischieremo di dire ma è la solita robbba, beh si lo è solo che questa è venuta prima.

Facciamo un po’ d’ordine. Battlestar Galattica è il remake di un serie tv uscita sul finire degli anni ’70 sull’onda del successo di Star Wars. BSG è stato trasmesso tra il 2004 e il 2009. La prima stagione è stata realizzata dopo il successo del prequel di tre ore uscito per sondare il terreno e per spiegare perchè la flotta è in fuga dalle colonie e altri dettagli. Un chicca è che l’attore Richard Hatch che interpreta il terrorista Tom Zarek nella nuova stagione è in realtà Apollo nella vecchia edizione.

Battlestar Galactica è un ricettacolo di temi cari non solo alla fantascienza distopica ma anche ai tutti i media che esplorano temi sociali universali. La trama racconta di una flotta stellare che riesce a salvarsi da un attacco nucleare compiuto dai Cyloni creature robotiche create e rese schiave dall’uomo a cui ora si sono ribellate. Per giunta i “Tostapane” sono riusciti ad assumere un aspetto umano non solo esteriore ma anche biologico creando così in tutta la flotta il sospetto che chiunque può essere uno di loro.

Razzismo (non a caso li chiamano tostapane), fanatismo religioso, terrorismo e ricerca della propria patria sono questi alcuni dei temi principali con cui si ha a che fare fin dai primi episodi. Tutti i personaggi sono ben caratterizzati e dimostrano non essere mai troppo stereotipati ricchi di quelle sfumature che non li rendono mai “Buoni” o “Cattivi” ma semplicemente umani.

I primi tredici episodi sono un crescendo di tensione e scoperte, il dubbio di chi sia un Cylone si insinua facilmente in chi sta guardando la serie tanto che puoi arrivare a chiedere a tua moglie “Amore, sei un Cylone?”  mmm il fatto che tu sia ancora sposato in effetti pone dei dubbi sulla sua umanità. Vuole incastrarti! Oddio! Frack!

La storia non presenta clamorosi momenti di calo narrativo e sembra apparecchiare molte sottotrame che presto andranno sciolte nel corse delle stagioni. L’ultimo episodio è degno dello stesso “nuooooooooooo” che ti parte al termine della quinta stagione di Trono di Ciccio Martin. Vediamo se nel corso delle prossime stagioni da venti episodi gli sceneggiatori saranno stati all’altezza.

Sicuramente Battlestar Galactica sarà il programma dell’estate del Cornerhouse Pub. Tra serie tv e boardgame scopriremo finalmente se tua moglie è un Cylone! I sospetti aumentano ogni giorno di più.

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12 risposte a “Battlestar Galactica Stagione 1. Wolowitz aveva ragione.”

  1. Io l’ho vista tutta questa serie, ed è veramente eccezionale. Mi sono mangiato una stagione dietro l’altra! Assolutamente da vedere. Poi vedete anche “Caprica”, che è il prequel di tutto quello che accadrà in Battlestar Galactica.

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    1. Assolutamente l’ho già messo nella wishlist di amazon insieme anche a The Plan

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        1. Blood and Chrome c’è anche in italiano? Mica l’ho trovato!

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          1. Ti devo dire la verità, non ricordo. Può essere che l’ho visto sottotitolato

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  2. Scelta eccellente! Battlestar Galactica è una delle serie tv che più mi hanno colpito ed emozionato in assoluto. E’ semplicemente eccezionale e ti garantisco che le prossime stagioni non sono per nulla da meno. Anzi, se possibile diventa ancora più intrigante.

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    1. Si stiamo già guardando la seconda e non ti dico la scimmia dei gadget a che livello sta!

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  3. caro mastro, quando ho visto la copertina di BSG, mi si è dipinto un sorriso sulla faccia. Essendo vecio, la serie del ’78 l’ho vista in TV e ti assicuro l’impatto all’epoca fu devastante…No, no così vecio, fai che in Italia è arrivata nel 1982 (data che ricordo per la Finale di coppa del Mondo e perché è nata mia sorella). La sigla è qualcosa di favoloso, ti trapsorta come quella di Star Wars in quell’universo di stelle e umanità nomade su astronavi.Ho visto tutto e quindi ora…Spoileeeeeeeeer!….
    No, chiudo qua sulla serie TV altrimenti scappa qualcosa. Cambio discorso: su PS2 e Xbox hanno anche realizzato uno “space combat” pregevole e una mod per Homeworld (PC), ma la vera chicca è un gioco per Amiga, “Epic”, che non aveva la licenza BSG, ma era chiaro che di plagio si trattasse. Chiaramente vista la mia passione per “Galattica”,così lo chiamavamo mio fratello ed io, Epic è uno di quei giochi “epici” per l’Amiga, che lo fosse oggettivamente o meno: per me era la possibilità di pilotare uno di quei bellissim Viper!

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    1. Beh ma tu sei di pochissimo più vecio di me. Anch’io ho fatto in tempo a vedere l’82. Si ho letto che hanno fatto dei videogiochi ma non conoscendo la serie ai tempi non ne sono mai stato attirato. Esistono anche dei fumetti ma credo solo in lingua d’albione. Ora capisco perchè Big Bang Theory lo cita in continuazione.
      PS ho preso in prestito dal tuo blog la colonna de La scimmia sul groppone mi piaceva e pian piano la sto facendo! Spero non ti spiaccia!

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      1. Ho anche la serie TV, è invecchiata male. La nuova è un reboot come vanno fatti, cioè senza stravolgerne lo spirito, essere coerente con l’Universo cui siamo tanto affezionati e innovare per chi è vecchio “cliente” e attirarne di nuovi. In questo modo si garantisce la sopravvivenza di una serie cui teniamo.
        In merito alla colonna della scimmia su groppone, sono molto felice. È’ un grande onore.
        Ho visto che hai inserito un box per Burnout Paradise, che non coglie propriamente lo spiritosi Burnout…ma così vado off-topic
        Grazie Mastro e attento alla scimmia!

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        1. Ma vai off topic dove ti porta la scimmia! Si il divertimento di Burnout 3 è insuperabile ma questo è quel che c’è, almeno fin quando non avrò di nuovo una ps2 ma con NX alle porte e un snes da trovare potrebbe essere una spesa che non verrà fatta…

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          1. Mastro, all’invito rispondo con letizia perché Burnout è una serie che mi fulminò inaspettatamente sulla via del Gamecube. Il primo Burnout l’ho giocato – stranamente – sulla sottovalutata console Nintendo (ce l’ho in colore viola e se provo a esporla sotto la TV, mia moglie mi dà la DASPO a vita dal divano in salotto!)
            Il primo fu una fucilita di velocità e ritorno all’arcade, puro divertimento, politicamente scorretto nel DNA.
            Burnout 3 è atterrato nel caddy della PS2, rendendo giustizia a Criterion grazie alla maggiore potenza della console Sony: rimane un fulgido esempio di come si fa un gioco arcade di corse.
            Infine, la definitiva consacrazione di Burnout a serie imprescindibile dopo Out Run e Demolition Derby (per ragioni diverse e alcuni aspetti comuni) è arrivata altrettanto inaspettatamente su Xbox 360. Non una capolavoro di tecnica, ma l’ultimo esempio di quanto Criterion conoscesse il significato di “giocabilità” e sapesse unirla ad “adrenalina”, “competitiva rissa”, “politicamente scorretto”, “divertimento”.
            Se ne vuoi sapere di più, è già pronta la pinta di grog al tavolo:
            Burnout Revenge, meglio della pallina anti-stress.

            Burnout Revenge, meglio della pallina anti-stress


            Graditissimo sarebbe un tuo contributo a questa scimmia a quatro ruote e sportellate 😉

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