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Claudio Chiaverotti, piemontese come te, nato a Torino come te, amante del cinema e delle citazioni come te; eppure nonostante queste affinità elettive, i suoi Dylan Dog non ti hanno mai più di tanto catturato, come la sua creatura Brendon con cui hai condiviso un’altalenante rapporto chiusosi dopo circa quaranta numeri e solo lievemente riaperto grazie a Carlotta che un po’ si era invaghita del protagonista.

Ad ottobre come anche i sassi si saranno accorti la Bonelli è uscita con un nuovo fumetto, una nuova serie regolare che ha colpito più o meno tutti per la sua impaginazione “non convenzionale”  e per una colorazione “innovativa” per l’italica casa editrice.

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Attratto, come molti del resto, da questi due fattori non hai potuto fare a meno di comprare i primi due numeri e leggere la prima storia completa di questo nuovo anti eroe bonelliano nonostante lo scetticismo che nutrivi nei confronti dell’autore.

Il prima cosa che ti viene da dire è che chiunque abbia commentato “troppo” entusiasticamente il numero uno senza aver avuto modo di leggere il secondo numero o, ha capito subito tutto oppure è stato oltre modo ottimista perché sei convinto del fatto che l’albo d’esordio sia davvero lento e che ha l’unico pregio di presentare il mondo in cui si ambienteranno le storie di Morgan Lost un immaginaria New york anni cinquanta dove è quasi sempre notte e la storia dell’uomo non è esattamente come quella che conosciamo. Un ambientazione non originale perchè il mondo della letteratura e piena di What If ma indubbiamente è accattivante.

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Ma è nel secondo numero in cui la vicenda trova una quadra, prende una direzione e esalta il lavoro di Chiaverotti. Ebbene si hai dovuto -per ora- a ricrederti perchè questo Morgan Lost è un fumetto moderno (pur senza rivoluzionare troppo lo stile Bonelli) in cui finalmente tutto ciò che ti accomuna con l’autore fine fuori nel modo in cui tu avresti sempre voluto leggere, a tratti ti sembra quasi di vedere Claudio senza i suoi perenni occhiali da sole scuri che ti ammicca ad ogni citazione che hai saputo cogliere (che sono davvero molte). Si Ora vi capite. Onestamente non potevi aspettartelo. Ora riesci finalmente ad apprezzare tutto il lavoro di ricerca che in Morgan Lost è stato fatto per creare quel mondo che ha uno stile proprio che potrebbe anche andare avanti senza il protagonista di queste storie. Già di Morgan non hai ancora detto nulla. A sentire le interviste dell’autore sembra che il protagonista sia il suo “WannaBe”, il suo lato oscuro, un personaggio davvero molto personale e sentito. Un eroe fragile e insicuro in eterna lotta con i demoni del suo passato che però ha il difetto di non bucare lo schermo come forse dovrebbe per via -lo ripeti ancora- di questo mondo immaginario davvero ambizioso e ben riuscito che quasi consideri esso il vero protagonista. Togliete Morgan ma il fumetto funzionerà lo stesso come in quello reale che tanto con o senza di noi gira comunque. Saranno quindi i suoi nemici a pesarne il valore, gli assassini pazzi e malvagissimi a cui lui dovrà dare la caccia che avranno il compito di rendere queste storie avvincenti e non scontante, trasformando Morgan in un eroe umano -de noartri – dal lato oscuro che ha saputo andare oltre al triste passato che l’ha colpito.

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Ciò nonostante Morgan Lost è sicuramente (a tuo giudizio) una delle novità più importanti per la Bonelli di questi anni, il Brendon 2.0 che forse molti lettori avrebbero voluto leggere  a cui è stato affidato l’arduo compito di “sopravvivere” ai classici Bonelli così tanto ancorati al passato e di non fare la fine di Adam Wild e neppure di risultare un clone colorato diversamente di Dylan Dog. Si è dura, ma ci sono dei buoni presupposti.

A Lego Darth Vader è piaciuto ed è facile che i prossimi dieci numeri entrino nella tua libreria e poi chissà…

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8 risposte a “Morgan Lost”

  1. La penultima foto potrebbe benissimo essere stata presa da un numero di PKNA colorato strano.
    Sono curioso.

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    1. Maddai! PK mi è sempre piaciuto ma per qualche motivo a casa non ho nessuna storia, solo un volume di quella collezione di panorama di Paperino.

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      1. Collezione completa io!

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          1. Avrà ricominciato, io ho i numeri originali della storia originale, il resto non lo considero. Anche perché ho pure tutto PK2 e il primo numero del rilancio di PKNA ma a tutto c’è un limite…

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            1. Per tutto il resto ci sono le librerie Ikea

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  2. Sono ottimista di natura 😉 ed il primo numero mi era piaciuto!
    E sono d’accordo con te, sicuramente è una delle novità della bonelli più interessanti del momento!

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