Eccoci all’ultimo post della settimana, la prima settimana dopo i festeggiamenti per il compleanno del blog e la prima a pieno regime con tutte le tue invidiatissime rubriche accumunate dall’ortografia in libertè. Oggi tocca al Vintage Friday rubrica che è nata a inizio anno e che giunge così al suo nono episodio. In questo puntata parleremo di un grande mistero, un segreto che finora non è mai stato risolto ma che secondo molti esperti la soluzione è sotto gli occhi tutti. Cosa si cela dietro al segreto di Monkey Island?
Pronti Noi Zi Va (Motto Orchesco quando stanno per fare uno spoilerone)
Mettiamo subito in chiaro alcune cose, quest’episodio contiene spoiler sui primi due capitoli della serie. Se mai vorreste farli per la prima volta consigli di non leggere oltre che qui si rovina il finale del gioco.
Di Monkey Island ne avevi già parlato qualche venerdì fa descrivendolo come uno dei giochi più belli che facevi da piccino, i primi due capitoli della serie furono davvero spassosi, il terzo fu una noia mortali dopo di che tu e l’isola delle scimmie vi siete separati ma il ricordo delle prime due avventure è ancora ben nitido nel tuo cuore.
Non a caso Monkey Island 1 e 2 furono realizzati per la LucasArts 1990 e nel 1991 da quel genio di Ron Gilbert sfruttando la SCUMM, il motore che muoveva tutte le avventure punta e clicca Lucas del tempo.
Ron la mentre brillante dietro a Maniac Manson, Indiana Jones e l’ultima crociata, abbandonò la software house poi nel 1992 e per questo motivo nel post di oggi analizzi soltanto i primi due episodi.
Analizziamo il controverso finale di Monkey Island 2 LeChuck’s Revenge guardate questo video al minuto indicato:
https://youtu.be/Z5-mcTtXNZA?t=367
LeChuck confessa a Guybrush che sono fraternamente legati! Si legati come prosciutto e melone. La citazione de L’impero Colpisci ancora è poi evidente. “Luke Sono tuo Padre nooooooooo”
Ora la resa dei conti finale
https://youtu.be/Z5-mcTtXNZA?t=367
ma soprattutto l’inserviente cosa cavolo ci fa li?
ed infie
https://youtu.be/Z5-mcTtXNZA?t=1489
Incredibile vero? Sembrerebbe che il giovane pirata Guybrush sia solo un bambino che è scappato dai genitori ed è andato a giocare da solo nella giostra dei pirati e che il fratello più grande sia andato a cercarlo.
Aldilà del finale tutti e due i giochi sono pieni ci citazioni anacronistiche. I distributori di Grog oppure guardate questa immagine al posto dei bambini smarriti i genitori smarriti.
Oppure pensate alle strade bloccate per lavori in corso o alla porte chiuse al personale non autorizzato. Gli stessi scenari finali quei tunnel sono chiaramente canali odierni probabilmente dedicati alla manutenzione di qualche impianto. Impianto di un lunapark? Può essere.
Sembra evidente che il segreto di Monkey Island sia proprio questo: è tutta una finzione. Una finzione nella finzione. Perché andare alla giostre e fingere di essere un pirata è una grande evasione per un bambino, così per un videogiocatore esplorare mondi lontani passati o futuri è una grande evasione.
Una riflessione geniale su questo Media, i videogiochi, quasi una visione del presente odierno fatta più di venti anni fa. Quasi a voler già allora paragonare il mondo dei videogiochi a mondi riconosciuti universalmente come arte e forma di evasione come il Cinema e la letteratura. Un precursone un rivolzionario. Daje Ron!
Restano ancora due piccoli punti aperti che purtroppo non hanno ancora una soluzione se non un piccolo accenno proprio dello Stesso Ron Gilbert.
Elaine è ancora nel fosso vicino al tesoro di BigWhoop e il fratello di Guybrush ci lascia con un inquietante immagine.
Il game Designer ha dichiarato che sarebbero stati due elementi inseriti per portare avanti la storia qualora avessero pensato di realizzare un terzo episodio –serio- non quel merdone che poi è stato fatto.
Chissà che la Disney non salvi il franchise.
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